La variante inglese non risparmia i bambini, colpisce i più giovani, ecco perché abbiamo deciso questa misura (la didattica a distanza, ndr), per salvaguardare i più giovani”.
Così il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi intervenuto questa sera a Che Tempo Che Fa sulla chiusura delle scuole.
“Ma la prima a riaprire sarà la scuola – ha assicurato il ministro -lo ha ribadito anche il Presidente del consiglio venerdì scorso”.
“Stiamo lavorando per una scuola affettuosa – ha aggiunto il ministro Bianchi – una scuola in cui si torni ad avere affetti per gli altri, in cui si costruiscono i rapporti con gli altri. Dopo anni di individualismo bisogna tornare a una scuola degli affetti , in cui la socialità sia il modo di vivere insieme. Una scuola che permetta ai ragazzi di affrontare la complessità del mondo in cui il rischio di perdersi è alto e non lo si fa da soli ma insieme. La scuola dell’insieme”.
Il ministro ha poi polemizzato con Fazio secondo il quale, sostanzialmente, il precedente governo si è limitato a chiudere la scuola e basta. “Non è così – ha detto Bianchi – la scuola non si è fermata, è andata avanti fin quando ha potuto, non è rimasta bloccata. Si poteva certamente fare di più ma è stato fatto quello che si poteva nelle condizioni in cui ci trovavamo”.
Fazio è un altro di coloro che ha tifato per Draghi , contro il precedente Presidente del consiglio, per la nascita di un nuovo governo.
SUGLI ESAMI
“Gli esami di quest’anno – ha annunciato il ministro – sono un punto importantissimo. Chiediamo subito da questo mese che i ragazzi, i loro consigli di classe, i professori che li hanno seguiti, concordino un tema sul quale sviluppare un elaborato. Non una tesina raffazzonata, un lavoro, ci devono mettere un mese per scriverlo, anzi di più 40 giorni, poi lo danno al loro consiglio di classe e poi dopo 15 giorni, in presenza, andranno a discutere con il consiglio di classe e il presidente esterno. Si tratta di una prova di maturità seria e rigorosa”.
E ciò vale sia per la 3^ media che per le prove di maturità, ha specificato il ministro. Basta con le buste a sorpresa.
“A giugno – ha sottolineato ancora il ministro – avremo scrutini ed esami: non sono un fatto ispettivo ma la giusta valutazione di quanto è stato raggiunto e non raggiunto da ogni ragazzo. Si organizzerà poi, sempre a giugno, l’ orientamento, il momento di discussione per capire cosa c’ è da recuperare, si farà l’ estate con un lavoro insieme ai comuni e agli enti locali e a settembre si verificherà quanto è stato recuperato con i Patti educativi e di comunità già scritti da tempo”.
Infine, “la scuola ripartirà a settembre dai più fragili – ha aggiunto il ministro Bianchi – riaprirà con un anno costituente, bisogna che tutto l’anno prossimo sia dedicato da parte di tutti per riportare la scuola al centro del nostro Paese”.