Si vuole evitare che quel bellissimo ponte romano diventi una attrazione per chi voglia porre termine alla propria vita; per questo il consiglio comunale di Narni ha dato il proprio parere favorevole, oggi 15 aprile, alla installazione di una serie di barriere, secondo un progetto già completato dalla Provincia, con la Regione che ha anche trovato i soldi necessari. Ora manca solo il via libera della Soprintendenza. C’è stata, un paio d’anni fa, un’esperienza forte, una vita troncata di una commerciante narnese molto conosciuta in città, che ha fatto salire l’attenzione su quel luogo, che di ponti ne ha addirittura tre, essendo una gola sul fiume Nera. E per la verità i gesti estremi vengono portati a termine sul ponte stradale, che è più facile da superare mentre su quello di Augusto si possono ricordare anche un paio di tentativi, scongiurati all’ultimo minuto, una volta per la pazienza del capitano dei carabinieri Michele Basilio e un’altra per l’abilità di Michele Smorlesi, un volontario della Prociv che, insieme alla sua squadra, capì al volo le intenzioni di una donna di Amelia. Spiega Luca Tramini consigliere comunale che ha portato avanti la questione: “Ovviamente non si parla di mettere le barriere sul ponte ma installarle nella rupe antistante. Un ultimo ostacolo prima dell’estremo gesto. Sappiamo bene che questa non è la soluzione definitiva, ma soltanto l’ultimo uomo, il portiere da schierare in campo per provare a salvare anche solo una vita. Quando ormai tutti gli altri strumenti di difesa non sono riusciti ad intercettare il problema o non sono riusciti a fermarlo, resta solo il portiere, le barriere”.