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Si può fare un paragone fra le elezioni americane e quelle italiane. “In parte sì” ha sostenuto Massimo Teodori, scrittore, politologo, storico, esperto di cose americane. Il professor Teodori è stato ospite di FIDAPA (Federazione Italiana Donne, Arti, Professioni e Affari) e ha presentato la sua ultima fatica letteraria, “Ossessioni americane”.
Le ossessione americane, dell’America profonda che ha votato Donald Trump, sono: il populismo, il nativismo, un sentimento autoritario e l’isolazionismo. “Trump ama mettersi d’accordo con le personalità autoritarie – ha affermato il professor Teodori – con Putin, con Erdogan, con ciccio Kim”.
Massimo Teodori descrive come nel tempo gli americani tradizionalisti con le loro ossessioni abbiano trasformato il patriottismo in nazionalismo e l’amore per la propria comunità in razzismo, senza riuscire mai a portare un loro uomo alla Casa Bianca fino alla vittoria di Trump nel 2016.
Per Trump – ha sottolineato Teodori – c’è una scadenza fondamentale, quella delle elezioni di medio termine. Se Trump dovesse perdere male i repubblicani non vedranno l’ora di sbarazzarsene.
Teodori ha anche sostenuto che ormai il voto non è più per classi sociali bensì la nuova discriminante è antropologico-culturale.
“Questo è successo in America, se si va a guardare come hanno votato le città metropolitane e come ha votato il resto dell’America. Del resto è successa la stessa cosa nell’Inghilterra che ha votato la BREXIT , con Londra fortemente contro mentre tutte quante le contee di campagna hanno votato a favore.In parte è anche quello che succede in Italia, per esempio con la Lega. Noi abbiamo Milano che ha dato un bassissimo voto alla Lega mentre il resto della Lombardia ha premiato la Lega per non parlare delle campagne venete.”
Rispondendo alle numerose domande che gli sono state poste Teodori si è concesso solo una battuta sul voto italiano, pochissime parole: “se gli italiani vogliono Di Maio presidente del consiglio, qui una parte sicuramente lo ha votato anche se non lo dirà mai, se lo prendano, vediamo poi che succede”.