Narni celebra la festa del santo patrono Giovenale, primo vescovo della città vissuto nel IV secolo. Una ricorrenza celebrata anche quest’anno in maniera diversa per le limitazioni anti Covid19. Lunedì 3 maggio alle ore 11 nella concattedrale di Narni il vescovo Giuseppe Piemontese presiederà il solenne pontificale di San Giovenale, concelebrato dai sacerdoti della zona, alla presenza del sindaco Francesco De Rebotti, dei rappresentanti delle autorità civili e militari, dei Terzieri, dei fedeli, per un massimo di 200 persone. Consegneranno il cero al Patrono i delegati delle parrocchie ed il sindaco di Narni con la lettura della preghiera di affidamento della città al santo. Al termine, dal sagrato della concattedrale il vescovo impartirà la benedizione sulla città di Narni e sull’intera Diocesi con le reliquie di san Giovenale.
La celebrazione sarà trasmessa attraverso i canali YouTube e Facebook della Diocesi di Terni Narni Amelia e la pagina Facebook della Cattedrale San Giovenale e Cassio.
Altro appuntamento tradizionale è quello della vigilia della festa del Patrono, domenica 2 maggio alle ore 18 nella concattedrale con la solenne celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Giorgio Brodoloni con i canonici della concattedrale di Narni. Alle ore 19.30 la cerimonia dell’offerta dei Ceri e Pali e la liberazione del prigioniero alla presenza del vescovo Giuseppe Piemontese. Una cerimonia diversa dagli anni precedenti, in quanto saranno i rappresentanti delle varie categorie professionali e sociali che in questo anno si sono dati da fare per aiutare tutti a vivere meglio la tragedia socio-sanitaria provocata dalla pandemia, a donare i ceri al santo patrono di Narni: rappresentanze del mondo ospedaliero, medico, scolastico, del volontariato, del commercio, oltre ai consueti delegati dei Terzieri.
San Giovenale fu martirizzato il 3 maggio sulla via Nomentana, insieme a Evenzio, Alessandro e Teodulo. San Gregorio Magno nei Dialogi (IV, 12) e nelle Homiliae in Evangelium ricorda un vescovo di Narni, di nome Giovenale, qualificandolo martire. Lo stesso Gregorio ricorda il sepolcro di Giovenale esistente sempre a Narni. Di Giovenale esiste inoltre una “Vita” scritta dopo il sec. VII di scarso valore storico, secondo cui, egli era di origine africana e ordinato da papa Damaso, fu primo vescovo di Narni. Sempre secondo questa “Vita”, fu sepolto alla Porta Superiore della città sulla via Flaminia. Il sepolcro di Giovenale, su cui fu costruito un oratorio attribuito al suo successore Massimo, fu molto onorato nell’antichità e si conserva tuttora nella cattedrale di Narni. Nel secolo IX, il corpo di Giovenale fu trafugato insieme con quello dei santi Cassio e Fausta e trasportato a Lucca, ma in seguito fu restituito a Narni e posto nella Cattedrale.