Funziona già da un anno, ma il comune di Narni non ha voluto rinunciare alla inaugurazione del suo “canile comprensoriale” “Rifugio di San Crispino”, inaugurazione rimandata per il covid. Insomma, l’idea si è trasformata in un successo, da consolidare, sia chiaro, ma che già adesso ha determinato un gran risparmio per le casse comunali. Questo è il secondo motivo di orgoglio per il dipartimento condotto da Lorella Sepi: vi sono adozioni, una rigorosa attenzione all’ingresso ed un ambiente che pare davvero ideale. Il tutto poi gestito in modo sinergico tra comune e associazioni, cosicché i “difetti” dell’uno possano essere mitigati dai pregi delle altre e viceversa. I dati. Intanto il numero dei cani di “proprietà”, che brutta parola, del Comune di Narni sono scesi a 191 contro i 235 di quelli della struttura privata, animali che sono stati tutti trasferiti. Poi si è sviluppata la collaborazione con altri comuni che hanno diviso le spese. Da Amelia sono arrivati 17 animali a fronte di otto adozioni ed entro la fine del mese arriveranno pure i cani di Avigliano Umbro, ma di sicuro seguiranno anche gli altri.
L’assessore Silvia Tiberti ha un po’ mantenuto l’impostazione precedente e spinge sulla strada già intrapresa: “Il parco rifugio San Crispino in pochissimi mesi ha realizzato 30 adozioni. Un traguardo record per questo territorio – ha affermato – ma soprattutto un traguardo umano senza paragoni. Durante la pandemia la “pet friends” dei nostri amici animali si è rivelata importante e strategica. Diverse persone anziane e sole hanno potuto avere la compagnia di un cane.”
Il parco rifugio San Crispino nasce come nuovo format del canile, concepito non come struttura di vecchia generazione, ma come parco, operando per il benessere dell’animale, dell’ambiente e soprattutto con finalità sociali a favore della cittadinanza. L’habitat naturale si concepisce non come stalli, ma come “riproduzione” di un giardino domestico dove i randagi, anche i lungodegenti, vivano una vita di dignità, con l’ottimizzazione dei criteri di economicità ed efficienza.
Il grande traguardo non è stato solo creare uno spazio consono al rispetto animale, ma quello di realizzare un canile pubblico, a disposizione del territorio dell’Umbria del sud e soprattutto un importante progetto sociale ed educativo che coinvolgerà in modo attivo tutte le fasce della popolazione, le scuole e le associazioni, una grande risorsa per il territorio.”
E’ comunque il clima che è cambiato: la adozioni sono e rimarranno sempre modeste rispetto alle esigenze, ma di sicuro c’è adesso rispetto ed ottimismo per il futuro.