Ventidue tele che narrano il Sistema Solare rimanendo sul crinale che divide l’incombente oggettività dal chimerico, sublimandosi di suggestioni. Un corpus di opere che indaga un pensiero universale e si sostanzia di un lirico silenzio, di accenti poetici, di un anelito spirituale. “Cosmos. Il cielo visto dalla Terra” è la prima personale italiana dell’artista ternana Binci allestita nelle sale del Museo Eroli di Narni, mostra ufficiale dell’11th International Festival Luci della Ribalta organizzatodall’Associazione Mozart Italia Sezione Terni.
“Binci è un’artista ormai attiva nel territorio ternano da moltissimi anni – spiega la storica dell’arte e curatrice Arianna Gabrielli – e per l’esattezza nel territorio umbro. In realtà ha avuto il suo primo sbocco artistico sfortunatamente/fortunatamente principalmente a livello internazionale dal momento che questa è la sua prima personale italiana, che arriva con anni di ritardo rispetto alla personale che ha avuto sia Norvegia che in Germania. Finalmente siamo riusciti ad attuare questo progetto con le opere degli anni 2019-2020. Questa mostra nasce dall’interesse di Binci per l’astronomia. La sua prima opera è stata Urano e da lì pian piano il progetto è diventato sempre più grande. L’artista non pensava di realizzare un corpus di opere di ben ventidue tele, ma forse complice lockdown, il progetto è diventato davvero grande. Partendo dai pianeti, gli otto pianeti al nostro sistema solare, l’artista è andata poi ad esplorare i fenomeni, i corpi celesti anche più piccoli, sia interni che esterni al Sistema Solare, per cui ci ha dato un po’ una visione omogenea di quello che è in realtà lo spazio che l’uomo ancora riesce a conoscere. Quindi è una piccola porzione della nostra conoscenza e lei si è approcciata a questi quadri, a questa conoscenza, sia facendo leva sulla scienza, perché ha prestato moltissima attenzione a determinati fenomeni celesti particolari di ogni pianeta, ma soprattutto è riuscita ad interiorizzare questi pianeti e a riprodurli in maniera molto lirica, c’è un tratto molto romantico, un tratto molto soave in moltissime sue tele. Questo è il tratto principale di Binci che riesce ad unire in sé sia la bibliotecaria quindi la sapienza, che la vena artistica, appunto, di un vero artista. Quindi questo è il risultato di quello che ha creato in due anni facendo uscire fuori entrambe le sue personalità”.
“Quella di Binci – scrive in catalogo il curatore Franco Profili, è una pittura lirica che guarda cose che gli umani affaccendati nelle corse ad acchiappare le ultime novità offerte dai supermercati (anche dell’arte) ignorano. Una pittura mai leziosa con cui dà forma semplice ad idee che semplici non sono; una pittura che anche nelle prove all’apparenza più concrete e meno sognate resta eterea e altra nell’idea di partenza, una pittura potente abitata da improvvise apparizioni di forme ed elementi tipici di chi vede in alto e sente oltre.”
“Cosmos. Il cielo visto dalla Terra” di Binci, mostra a cura di Franco Profili e Arianna Gabrielli allestita nel Museo della Città di Narni a Palazzo Eroli, rimarrà aperta fino al 29 agosto, dal lunedì alla domenica, dalle ore 10 alle 19. Biglietto d’ingresso 6€.
L’ingresso alla mostra sarà consentito solo nel rispetto delle regole imposte dalla normativa vigente in materia di emergenza sanitaria.