Parla la RSU di AST dopo l’annuncio di ieri del nuovo acquirente, il gruppo Arvedi.
Parla e critica le forze politiche delle quali ricordano “il silenzio assordante” durante tutto il periodo di vendita giudicando anche “inopportuni” i toni utilizzati ieri.
Di positivo – secondo la RSU – c’è il fatto che l’integrità dello stabilimento sembra salva. Preoccupa la situazione al Tubificio mentre si richiede la ripresa del confronto al Ministero dello Sviluppo Economico e si decide di proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori.
IL COMUNICATO SINDACALE
Oggi si è riunita in via straordinaria la RSU di Acciai Speciali Terni congiuntamente alle segreterie territoriali dei metalmeccanici, dopo l’annuncio da parte di ThyssenKrupp della vendita dello stabilimento al gruppo italiano Arvedi.
Senza dubbio un primo elemento positivo è rappresentato dal fatto che l’offerta prevede l’acquisizione del sito nel suo complesso ampliando anche con i centri di servizio esteri e la rete commerciale Italiana e Tedesca.
Questo però non deve suscitare facili trionfalismi e soprattutto annunci da campagna elettorale in modo particolare delle istituzioni locali e nazionali.
È bene ricordare che in tutto il periodo della vendita il silenzio delle forze politiche è stato assordante, sopito solo negli ultimi giorni, cosa quest’ultima, che invece non è successa per le istituzioni che hanno continuato ad ignorare le reiterate richieste di riavviare il tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, mai riunito dall’insediamento del Governo Draghi. I toni utilizzi a poche ore dall’annuncio della ThyssenKrupp sono stati inopportuni e poco riconducibili alle prerogative istituzionali.
Ora è centrale che si presenti il più rapidamente possibile il piano industriale dell’acquirente e che questo risponda realmente alle aspettative dei lavoratori, che come è noto oltre a prevedere la vendita del sito nel suo ciclo integrato, presume la salvaguardia degli assetti impiantistici, dei livelli occupazionali e salariali dei lavoratori diretti e dell’indotto. Oltre al completamento degli investimenti, in modo particolare quelli relativi all’ambiente, salute e sicurezza. Ovviamente la transazione dovrà essere approvata dalla Commissione Europea Antitrust, le parti e il Governo Italiano si devono adoperare per snellire la procedura e consentire, quindi, l’avvio della discussione con la nuova proprietà.
Crediamo necessario che l’azienda convochi RSU e Segreterie Territoriali per un confronto che vada oltre la mera comunicazione dell’avvenuta vendita e che discuta di come gestire la presunta lunga fase di transizione.
Le attività produttive continuano quasi a pieno regime e il mercato sembra particolarmente favorevole in questa fase. Bisogna rivedere il processo di stabilizzazione dei lavoratori somministrati che ormai rientrano a pieno titolo nell’organico tecnologico, oltre a confermare i contratti in scadenza a copertura dell’intera platea interinale.
Preoccupazioni si concentrano sul Tubificio dove scelte discutibili sulla produzione e commercializzazione hanno indebolito l’intera divisione.
Sul piano più generale serve, ovviamente, la ripresa del confronto anche con il MISE che dovrebbe essere il garante dell’intero processo di vendita, invece si è limitato a pochi e non utili annunci. Serve una verifica ed una estensione temporale dell’accordo ponte in scadenza il 30 settembre 2021, con un serrato confronto tra Governo, AST e organizzazioni sindacali a tutti i livelli.
Per tutti questi motivi le RSU di Acciai Speciali Terni e le Segreterie Territoriali dei metalmeccanici, indicono lo stato di agitazione in tutto il sito produttivo e un percorso di condivisione attraverso le assemblee con i lavoratori, al fine di vigilare costantemente sui tempi e sui modi di gestione di questo particolare momento.
Terni: Thyssenkrupp vende l’AST al gruppo italiano Arvedi
https://terninrete.it/notizie-di-terni-terni-thyssenkrupp-vende-last-al-gruppo-italiano-arvedi/