Di certo non mancano i problemi in una struttura di fondamentale importanza come l’ospedale di Terni, “Santa Maria”.
I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari hanno preparato una interrogazione, in sede di question time, all’assessore alla sanità, Luca Barberini in cui sottolineano “il mediocre stato strutturale dell’edificio” , oltre “la scarsa o nulla integrazione dei servizi tra Azienda Ospedaliera e ASL 2 e l’inesistente Città della Salute”. Difficile la situazione al Pronto Soccorso – fanno notare Liberati e Carbonari – dove, “al di là dell’uso talora improprio da parte dell’utenza, fatto che potrebbe rivelare l’inadeguatezza del servizio di Guardia medica, i medici dell’Ospedale sono comunque già sottoposti a un lavoro pesante, con ben 43.000 accessi (2017) e 3.300 finiti in Osservazione breve intensiva (OBI)”.
“Mentre, pur con decenni di impegno, sono infine stati rifatti gli ospedali di Perugia, Foligno, Branca, Todi-Marsciano, frattanto quello di Terni – scrivono i due consiglieri 5 stelle – è ancora al palo e resta uno dei più vecchi dell’Umbria, con evidenti problemi strutturali che vengono affrontati a suon di costose quanto inutili ristrutturazioni –oltre € 50 milioni negli ultimi cinque anni- con un ospedale non antisismico, energeticamente dispendioso, la piazzola dell’elisoccorso a svariati chilometri e la certezza di spendere risorse pubbliche due o tre volte, con manutenzioni che si susseguono, talora ripetutamente in modo inefficace e che comunque saranno sempre più onerose, vista l’irreversibile obsolescenza della struttura, quando si dovrebbe pianificare la costruzione di un nuovo ospedale integrato nella Conca per Terni-Narni, di dimensioni finalmente adeguate alla crescente richiesta di servizi sanitari di una popolazione che invecchia e non è non solo locale, come già accade oggi”.
Inoltre “il Santa Maria, a fronte di una buona attrattività pure in sede extraregionale, ha perso circa 150 posti letto negli ultimi 15 anni; è dunque giunto al termine della sua vita utile, almeno per l’uso cui è attualmente oggi destinata tale struttura mentre da circa 15 anni Terni sopporta pazientemente le promesse relative a una fantomatica ‘Città della Salute’ tutta da costruirsi (e già ‘da ripensare’, stando a quanto recentemente dichiarato dall’assessore), fioriscono solo centri medici privati che esistono proprio in ragione delle inefficienze del sistema sanitario.
Fatte tutte queste considerazioni, Liberati e Carbonari chiedono di conoscere ”
la data entro la quale la Regione vorrà finalmente pianificare la costruzione a Maratta o altrove in loco di un nuovo Polo ospedaliero a servizio della comunità Ternano-Narnese
, considerando pure la necessità di compensare il disastro ambientale fin qui evidenziatosi, ricordando il surplus di ricchezza cagionato all’Umbria e all’Italia grazie a chi ha lavorato nel polo industriale locale, evitando di caricare per il futuro di oneri assurdi la Sanità in ragione di assai esose manutenzioni permanenti su Colle Obito, informando su come frattanto intenda affrontare la crisi del servizio di Pronto Soccorso, magari procedendo finalmente alla massima integrazione tra Azienda Ospedale e ASL 2, realizzando un punto di Primo Soccorso in Via Bramante per filtrare al meglio l’eventuale accesso, attivando su un orario più esteso anche i medici ASL 2 (non solo su tale servizio), visto che l’Ospedale di Terni comunque soffoca e ha certo bisogno tanto di una svolta strutturale quanto di organici a supporto, in direzione, appunto, della massima integrazione. Si ricorda che in passato, aziendalizzazione o meno, i medici della c.d. USL lavoravano ovunque, su più poli, dall’ospedale ad Amelia: l’invisibile barriera frapposta in seguito tra aziende ospedaliere/sanitarie è, invece, un ostacolo alle esigenze di salute delle persone, con costi aggiuntivi (moltiplicazioni direzioni, funzionari, affitti, etc.), inefficienze in aumento e sprechi certi”.