Una breve dichiarazione dell’amministratore delegato di Thyssenkrupp, Heinrich Hiesinger, ha suscitato molta preoccupazione e una SERIE di commenti a Terni.
LA DICHIARAZIONE DI HIESINGER RILASCIATA ALLA’AGENZIA DI STAMPA REUTERS
Acciai Speciali Terni (AST), Italia, annuncia che questo è l’unico asset attualmente in vendita.
Hiesinger ha fatto i commenti dopo aver presentato i risultati dell’intero anno che includevano il più alto livello di assunzione del gruppo in cinque anni, senza specificare se fosse stato avviato o meno un processo di vendita ufficiale.
LE REAZIONI
“Alla luce delle dichiarazioni del CEO di Thyssen Krupp, riportate dall’agenzia di stampa Reuters, circa la volontà di procedere alla vendita di AST non possiamo che sollecitare la convocazione urgente di un incontro al Ministero dello sviluppo economico, che già avevamo chiesto allo stesso ministro Carlo Calenda nello scorso mese di settembre, quando erano emerse notizie, sempre tramite agenzie di stampa, relative all’ipotesi di accordo tra la multinazionale tedesca e Tata Steel, al fine di ottenere chiare e precise informazioni da parte della dirigenza di TK”. E’ quanto affermano la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il vice presidente, Fabio Paparelli, che chiedono al Governo di convocare con la massima urgenza, in sede ministeriale, la dirigenza di TK “affinché dia chiare ed ufficiali comunicazioni circa l’ipotesi di cessione di AST”.
“Non è infatti più tollerabile – afferma la presidente Marini – che la TK continui ad affidare a note di agenzia comunicazioni che riguardano i futuri assetti proprietari di un sito industriale di grande rilevanza strategica non solo per Terni e l’Umbria, ma per il Paese. E’ ormai dal 2012 che Thyssen utilizza tale irriverente ed inusuale modalità di gestione delle relazioni sindacali ed istituzionali. E non ci meraviglia, quindi, apprendere ora, sempre da una agenzia di stampa, la volontà di TK di cedere l’AST”.
“Ciò che però deve essere chiaro – aggiunge Marini – è che in quanto rappresentanti delle istituzioni regionali e locali a noi interessa prima di tutto la messa in sicurezza del futuro di questo sito industriale, della sua capacità produttiva e dei suoi livelli occupazionali. Le Acciaierie di Terni sono figlie della storia industriale dell’Umbria e dell’Italia; una storia che noi intendiamo difendere in ogni sede. Per questo, ritengo essenziale, e non più rinviabile, un incontro con la dirigenza di TK in sede governativa, al fine di acquisire informazioni ufficiali circa gli obiettivi e le scelte strategiche della multinazionale con riferimento alla controllata italiana, operante in un settore strategico, come quello degli acciai speciali – conclude Marini -, per il sistema produttivo regionale e nazionale”.
GIANLUCA ROSSI
“Il Governo intervenga con decisione dopo le dichiarazioni odierne del CEO di Thyssen Krupp Heisinger, inerenti la possibile vendita del sito produttivo ternano. Nei mesi passati più volte è stato chiesto di chiarire la prospettiva di AST, attraverso atti parlamentari e dichiarazioni pubbliche, anche in ragione delle decisioni riguardanti la joint venture con Tata steel. Oggi rinnovo la richiesta anche al management di Thyssen Krupp, che spero non risponda con le solite dichiarazioni di rito”. Cosi’ il senatore del Pd, Gianluca Rossi, commenta la notizia pubblicata dalla Reuters qualche ora fa. Ritengo necessario un salto di qualita’ nel confronto con la multinazionale tedesca, pur sapendo che la prospettiva della vendita è stata più volte messa all’odg negli anni passati, ma Governo nazionale e Commissione Europea, si facciano interpreti di una richiesta esplicita alla multinazionale tedesca inerente le strategie a medio e lungo termine e il futuro delle produzioni di acciai inossidabile in Italia. Tutto cio’-conclude Rossi – anche in ragione delle ripercussioni produttive e occupazionali sul sito di Terni”.
RAFFAELE NEVI
“La dirigenza di Tk non fa altro che confermare quello che il sottoscritto e Forza Italia vanno dicendo da un anno sul disimpegno della dirigenza di Ast rispetto al futuro dello stabilimento di Terni”: così il capogruppo di Fi in consiglio regionale, Raffaele Nevi, secondo il quale, “rispetto a quanto sta succedendo ora, quella della vendita di Ast potrebbe anche essere una buona notizia. Ma il Governo deve prendere in mano quanto prima la situazione.
Non si deve assolutamente ripetere quanto successo a suo tempo, quando la stessa Tk vendette il sito ternano a Outokumpo, e si persero due anni fino alla riacquisizione da parte del gruppo tedesco. Quello che va trovato è un acquirente serio e affidabile – conclude Nevi – che a Terni sia disposto a investire in maniera adeguata e a rispettare i patti per l’ambiente”.
Nessuna sorpresa da parte sindacale. “Questo annuncio non mi sorprende- ha affermato Simone Liti della FIM-CISL – è chiaro, però, che vogliamo conoscere, fino in fondo, quale è il progetto per Terni per definire al più presto il futuro di AST e dei suoi lavoratori.”
Sulla stessa linea Claudio Cipolla , FIOM-CGIL:” Sapevamo da tempo che prima o poi questa momento sarebbe arrivato, ora però, l’incontro con il governo e l’azienda non è più rinviabile”.
Secondo Giovacchino Olimpieri, FISMIC, “il secondo bilancio positivo di AST che a breve verrà reso noto serviva esclusivamente a mettere in vendita il sito che si ritroverà di nuovo sul mercato da solo. Non possiamo dormire sonni tranquilli.”
“Attendiamo ora cosa dirà l’amministratore delegato Massimiliano Burelli – dice Daniele Francescangeli , UGL – non abbiamo mai creduto che AST non fosse tematica di vendita e le parole di oggi del CEO ci danno ragione.”
Infine, secondo Nicola Pasini, UILM, “c’è la necessità, insieme ai sindacati nazionali e al ministero di verificare la situazione”.
Secondo la USB, “Ci troviamo di fronte all’ennesima farsa, all’ennesimo teatrino dell’assurdo messo in atto dall’azienda, di concerto con i sindacati e la politica. Non faremo parte del colosso internazionale Tata/ThyssenKrupp, non avremo nessuna politica di aggressione del mercato globale, a noi non spetterà nessun ruolo nel panorama mondiale della siderurgia, a prescindere dai giochini da cellulare targati cASTomer. A noi sarà destinato lo stesso futuro di Piombino, una lenta agonia fatta di pellegrinaggi al Mise”.