Ci si aspettava un riscatto da parte della Ternana dopo la sconfitta casalinga con l’Ascoli ma si temevano le difficoltà che proponeva il match contro la seconda della classe, il Brescia di Filippo Inzaghi.
E’ andata bene, ma poteva andare anche meglio se quel tiro di Donnarumma a pochi minuti dal termine fosse terminato in rete anziché sulla traversa della porta di Joronen. Peccato, perché la Ternana a nostro avviso non avrebbe rubato nulla soprattutto perché ha giocato di più e meglio rispetto alle rondinelle.
Azioni più organizzate, determinazione ed atteggiamento quello giusto ed intensità più marcata rispetto al match contro i marchigiani, segno evidente anche che gli effetti del Covid cominciano a scomparire. Frutto anche di un più efficace filtro a centrocampo dove Agazzi, soprattutto, e Koutsopias hanno sgravato Palumbo dal compito di ” cantare e portare la croce ” al tempo stesso oltre ad una protezione più marcata in fase difensiva. Due purtroppo le cose che ancora non girano nel verso giusto ovvero l’ennesimo ingenuo errore difensivo che ha permesso alle rondinelle di pareggiare e la poca concretezza negli ultimi 16 metri dove si dovrebbe cercare di essere più incisivi e, a volte, meno egoisti.
C’è da migliorare, poi, nella precisione dei passaggi; troppi gli errori commessi, alcuni anche banali ma che possono costar caro alla squadra.
Insomma, quella di Brescia è stata una prova convincente che quanto meno fa vedere il futuro con più ottimismo al di là, poi, di quelli che saranno gli aggiustamenti che potrebbero essere portati in rosa dal direttore sportivo, Luca Leone e che restituisce alla squadra, all’ambiente un pizzico di serenità in più che nel calcio, come nella vita, non guasta mai.
L’ultima considerazione la lasciamo per l’arbitro, il giovane Dionisi che ha annullato, più che lui è stato il varrista Marco Serra, non è un bel monento per lui, il gol di Falletti. Ora l’annullamento del gol potrebbe essere anche giusto perché il pallone è stato toccato con la mano dal numero 17, mano, però, rigorosamente attaccata al corpo e, quindi, che non è andata alla ricerca del pallone per deviarlo in rete, ma perché far decidere al var e non andare a vedere personalmente al monitor lo sviluppo dell’azione. Perché non assumersi la responsabilità di una decisione da prendere in prima persona e demandare ad altri quello che è un proprio compito? E, poi, perché ammonire Falletti che di certo non poteva ” tagliarsi il braccio ” vista la distanza da cui gli è arrivato il pallone. A volte anche un arbitro deve usare il buon senso. E ieri Dionisi non l’ha certo usato!