NARNI: LICENZIAMENTI ALLA TERNI CHIMICA. PRESA DI POSIZIONE DELLA POLITICA
Le dichiarazioni degli esponenti narnesi.
Il sindaco Francesco De Rebotti:
“Metodo e merito inaccettabili e preoccupanti per la vicenda che sta interessando la società TerniEnergia”. Lo dice in una nota il sindaco Francesco de Rebotti a proposito dell’annuncio da parte dell’azienda dell’attivazione della procedura di licenziamento collettivo di 66 persone. “Persone prima che numeri”, sottolinea de Rebotti, che poi spiega: “Nel metodo perché questa scelta è stata presa e comunicata senza nessun preavviso o condivisione delle difficoltà dell’azienda con le rappresentanze sindacali e con le istituzioni del territorio.
Nel merito perché è del tutto inaccettabile la scelta del licenziamento collettivo piuttosto che l’individuazione di forme transitorie, quali ad esempio la mobilità in deroga, garantite sempre al nostro territorio dal riconoscimento di crisi di area complessa e che ovviamente rappresenterebbero una prospettiva diversa da cui partire per affrontare quella che appare, in assenza di elementi chiari e motivazioni, una complessa crisi aziendale.
Un disimpegno dell’azienda di questa natura e di questa portata – prosegue il sindaco – rappresenta una novità negativa ed irricevibile se commisurata al metodo di collaborazione e condivisione sempre esercitato dalle istituzioni e dai sindacati che nel recente passato hanno assistito a ben altri progetti ed obiettivi per la realtà industriale in questione e per l’intero territorio.
Per quello che mi riguarda – anuncia – sta partendo richiesta alla Regione dell’Umbria ed al Mise di un incontro, presso la sede ministeriale e con il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, con il management aziendale per analizzare la situazione in atto ed allo scopo di individuare soluzioni drasticamente diverse da quelle prospettate dall’azienda”.
Marco Mercuri, vicesindaco.
Un cattivo esempio di imprenditorialità: ecco cosa è stato per Terni la vicenda sviluppata da Stefano Neri, il residente di Terni Energia. La corsa affannata verso le agevolazioni, i contributi, senza mai una vera industrializzazione non poteva che portare ad una fine poco gloriosa. Fa specie il suo ardire nel proclamare scenari improbabili, situazioni assolutamente fantascientifiche, lodare la infrastrutturalità del posto, parlare con il Vescovo di nuovo lavoro durante le messe in azienda. Ora,la cosa che si dovrà capire e se ne andrà del tutto da questo sito, lasciando un deserto ancor più grande di quello che ha trovato. Anzi, lasciando a Narni la puzza della Green Asm. Certamente non staremo con le mani in mano ad aspettare.
Eleonora Pace, Capogruppo di Fratelli d’Italia
Una notizia quella appresa nelle ultime ore –sottolinea – che, oltre il dramma della possibile perdita di posti di lavoro, rappresenta una doccia fredda su quello che appariva come un qualificato percorso industriale in grado di intercettare e mettere a sistema processi innovativi, ricerca e produzione di nuove opportunità in campo energetico.
Il sito di Nera Montoro era qualcosa di più di una sede –ricorda l’esponente di FDI-AN – esso rappresentava il simbolo di rinnovata speranza e rinascita di una vocazione che trovava una nuova dimensione rigeneratrice come leader nei mercati mondiali puntando sul futuro . Se esistono problemi di grande rilevanza che hanno portato ad un radicale abbassamento delle prospettive di guadagno nel campo del fotovoltaico, appare altrettanto evidente come la progressiva finanziarizzazione della nostra economia produttiva sia uno degli elementi di maggior criticità che sempre con maggiori difficoltà riusciremo a governare se, da parte dei governi, non ci sarà la consapevolezza che una politica industriale si sostiene individuando ed investendo prima di tutto su ciò che è prioritario per costruire il futuro oltre che per mantenere il presente.
Ecco perché crediamo che in questo momento tutte le istituzioni debbano adoperarsi per evitare che le procedure di licenziamento in queste dimensioni prendano corpo chiedendo nel contempo al Governo l’apertura di un confronto con il MISE per valutare, anche alla luce delle opportunità di sostegno alle imprese, come si possa superare questa situazione e soprattutto –conclude Eleonora Pace -come si possa ridare speranza ad un distretto che voleva rappresentare una porta aperta sul futuro del nostro territorio.
Sergio Bruschini, capogruppo di Forza Italia
Abbiamo atteso di avere maggiori informazioni sulla comunicazioni ricevute dei licenziamenti di Terni energia. Ad oggi purtroppo da parte delle istituzioni nulla è pervenuto. Come spesso accade queste crisi, vengono aperte in pieno clima ferragostano, ove purtroppo tutto sembra sonnecchiare per il periodo delle ferie,le quali per 66 dipendenti 66 su 91 ,non saranno certo un riposo sereno. Ci poniamo certo in attento rispetto delle dinamiche che seguiranno la vertenza, la quale di competenza in primis, delle relazioni industriali che si apriranno sull’argomento ma che non può non coinvolgere le istituzioni e la politica stante l impatto sul territorio e l’occupazione. Di fatto non è stato poi cosi come ci è stato detto un fulmine a ciel sereno, apprendiamo che già da tempo alcuni segnali erano stati preannunciati ,ma nessuno ne sindaco ne assessore al ramo ce ne avevano mai dato evidenza (tutto bene madama la marchesa) La politica le istituzioni, sia locali che regionali nazionali,non possono rimanere inerti di fronte all ennesimo prospettiva di fallimento di aziende e ove poi addirittura come “magnificienti” erano state da sempre presentate ad ogni livello. Oggi le “sorti del polo produttivo di Nera Montoro” improvvisamente cambiano e ciò che un tempo era dipinto come una eccellenza, un polo innovativo e all’avanguardia, diviene “un peso di cui alleggerirsi a causa di elevati costi fissi e problemi relativi alla logistica.” Tutti ci ricordiamo che su questo sito si era focalizzato l interesse addirittura ”internazionale come polo delle energie alternative”. Si potrebbero menzionare i numerosi convegni e le partecipazioni delle istituzioni locali,della stessa regione,e rappresentati nazionali. Certo che oggi il fotovoltaico sconta una crisi legata soprattutto alla mancanza di “finanziamenti statali” incentivi alle installazioni ecc ecc, ma il core business di questa azienda non si limitava a questo settore o perlomeno presupponeva altre verticalizzazioni! Allora cosa è successo,cosa non ha funzionato? Lo stesso presidente Neri si fece promotore di un importante studio (MASTERPLAN AMBROSETTI)ove si presagiva e sviluppava una verticalizzazione delle imprese del territorio sulle energie alternative ove NERA MONTORO era una dei settori leader. Cosa è cambiato nel frattempo? Si citava nello studio l attivazione di fondi europei,e locali che “sembra” dico sembra almeno ancora, essersi attivati con l area di crisi industriale complessa e l industria 4.0. Allora cosa è mancato e manca affinché quanto nel piano era stato previsto ha impedito o impedisce a questa azienda di crescere e svilupparsi?
Sarebbe assurdo che da un industria di eccellenza ci ritroviamo solo un impianto di “biocompostaggio”e un trituratore di pneumatici con notevoli impatti per il territorio ! Non può esser cosi anzi non era stato presentato cosi il polo di Nera Montoro. Qualcosa non torna! Vogliamo sapere cosa e perché. Per questo preponiamo un consiglio straordinario aperto alla discussione ove tutti gli attori siano coinvolti Ove il sito sia mantenuto ai livelli di sviluppo promessi e l’occupazione non solo salvaguardata ma incrementata
Se ci sono ritardi e/o colpe si rimedi e/o chi di dovere se ne assuma le responsabilità
Gianni Daniele, capogruppo di Tutti Per Narni
Apprendiamo con grande preoccupazione le notizie riguardanti la Terni Ernergia, il suo futuro occupazionale e non solo per il nostro territorio.
Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di poter apprezzare con positività, ma come abbiamo sempre fatto chiedendo grande attenzione, a come si evolveranno le cose all’ex Sgl Carbon: che ci ritroviamo subito a dover esprimere non solo la nostra grande solidarietà ai lavoratori della Terni Energia, ma a mettere a disposizione il nostro impegno e partecipazione per lo sviluppo della vertenza che si sta aprendo.
Come avviene sempre in questi casi le aziende riempiono i loro comunicati d’inglesismi, per poi ridurre il tutto a “ sede di Nera Montoro che presenta elevati costi fissi e non poche, oltre che strutturali ed ineliminabili, problematiche sia logistiche che commerciali”.
Non accettiamo nella maniera più assoluta la politica aziendale che, come avviene sempre in questi casi, vede come unica soluzione per la riduzione dei costi quella del taglio del personale.
Sono ancora nella mente di tutto il nostro territorio, le parole del Fondatore di Terni Energia quando pochi anni orsono elogiava la nascita e lo sviluppo del sito di Nera Montoro, prospettando per un immediato futuro esiti di grande prosperità.
Bene l’attualità è a smentire tutto quello che ormai da diverso tempo, sembrava che non poter esser solo il sogno di pochi .
Chiediamo da subito che tutte le Istituzioni locali in primis il Sindaco di Narni, la Presidente della Regione Marini, si attivi per l’apertura di un tavolo istituzionale, coinvolgendo Il Ministro Calenda, responsabile del Ministero dello Sviluppo Economico, perché il nostro territorio non può permettersi nella maniera più assoluta, una perdita occupazionale ed economica come questa.
Come pure siamo a chiedere sin da subito la convocazione di un Consiglio Comunale che si occupi nei tempi più celeri possibili della vicenda di Terni Energia.