Sono stati 30.000 i pasti consumati nella mensa San Valentino e consegnati con l’asporto. In occasione delle feste natalizie sono stati distribuiti 30 cesti natalizi, 20 confezioni per l’igiene, 50 confezioni di dolciumi. Alla mensa sono stati accolte 4 persone in attività riparatorie e misura alternativa. Inoltre dal mese di ottobre sono stati ospitati alcuni studenti dell’Ipsia e dell’Istituto Casagrande Cesi con un accordo di collaborazione culturale e didattico educativo.
Sono solo alcuni dati che sono stati forniti questa mattina nel corso di una conferenza stampa in cui si è fatto il bilancio dell’attività della Caritas e dell’associazione San Martino. Erano presenti il vescovo mons. Francesco Antonio Soddu, il presidente della San Martino, Francesco Venturini e il direttore della Caritas don Stefano Tondelli.
Nel 2022 sono stati distribuiti 38.134 pezzi di prodotti alimentari (circa 14mila in più rispetto al 2021, pari a +35%) presso l’emporio della Solidarietà in Via Vollusiano,a Terni e in quello di Amelia, gestito dalla parrocchia San Francesco. In gran parte sono state aiutate le 350 famiglie di profughi ucraini giunte nel nostro territorio ospiti dei familiari che vivono in Italia e poi attraverso la rete di accoglienza messa in atto nel corso dei mesi successivi. Sono stati 537 ucraini (donne e minori) che si sono rivolti allo Sportello Ucraina, gestito dall’associazione di volontariato San Martino per conto del Comune di Terni. I beni sono stati reperiti con i contributi della Fondazione Carit, della Caritas Italiana, del Comune di Terni fondo di solidarietà, dell’8 per mille della diocesi di Terni-Narni-Amelia. È aumentata la qualità dei prodotti con il fresco, olio d’oliva, affettati e formaggi che prima non venivano distribuiti dando prevalenza a cibi a lunga conservazione. Sono stati distribuiti 21.500 capi di vestiario presso l’emporio della Solidarietà a Terni50 persone hanno usufruito del Servizio doccia aperto al centro Caritas di via Vollusiano a Terni.
Molto importante anche l’attività della San Martino. Presso il Centro di Ascolto nel carcere di Terni sono stati effettuati 40 nuovi colloqui, con la consegna a 200 detenuti 2.562 beni di prima necessità. Sono stati accolti 304 immigrati, di cui 219 richiedenti asilo. Sono seguite 56 persone vittime di tratta, in accoglienza 6 donne per sfruttamento sessuale e 4 uomini per sfruttamento lavorativo, nell’ambito del progetto Free Life: Fuori dal Rischio Emarginazione ed Esclusione. Sono 145 le donne maltrattate prese in carico dal Centro Anti Violenza “Libere Tutte” affidato in gestione alla San Martino dal 1 gennaio 2022. Di queste 145 donne, 8 sono in accoglienze residenziali con i loro 9 figli minori; inoltre 4 donne singole e altre 8 donne con 8 minori in pronta emergenza. Sono state 80 le persone che hanno usufruito del contributo 8×1000 della carità (gestito direttamente dalla Caritas) con 128 interventi consistiti in: 75 contributi per il pagamento delle utenze, 12 contributi per il pagamento degli affitti, 40 contributi per interventi vari. A Casa Parrabbi sono stati accolti 32 uomini, di cui 6 italiani e 26 stranieri Sono state 13 persone accolte nel progetto Emergenza Freddo gestito per conto del Comune di Terni. Sono stati 44 Immigrati che si sono rivolti allo Sportello immigrati che è gestito per conto del Comune di Terni. 6 tirocini formativi attivati con il Progetto Formati e Avviati al lavoro a fronte di 34 richieste ricevute. 86 persone selezionate di cui 17 persone hanno già ottenuto un BUL nell’ambito dell’ avviso “RE-WORK– Buono Umbro per il Lavoro e accesso alla Rete dei servizi per l’inserimento lavorativo in Umbria” e i primi risultati sono: 8 Contratti a tempo indeterminato, 1 contratto di apprendistato, 3 contratti a tempo determinato, 1 contratto Co.Co., 3 Lavoro intermittente 1 tirocinio.
“È importante mettere al centro la persona, con la ricchezza umana che la persona porta con sé – ha detto il vescovo mons. Francesco Antonio Soddu – In tutto ciò che fa la Caritas deve emergere il Vangelo, perché non c’è persona che non sia amata dal Signore e che non debba avere attenzione da parte dei credenti e delle altre persone, nella vicinanza e nel mettersi al servizio degli altri. È necessario trasformare i problemi in opportunità di vita. Se questo è colto dalla nostra comunità e città allora la stessa comunità cresce umanamente – ha aggiunto mons. Soddu – la Caritas non è chiamata a gestire dei problemi, ma a prendere quei problemi e trasformarli in opportunità, per rendere testimonianza dell’amore cristiano. Mettersi davanti ai fratelli e considerarli come ricchezza per costruire rapporti interpersonali di amicizia e solidarietà, questo è il valore aggiunto della carità, poi ci sono dei segni che si traducono in opere che danno testimonianza della carità, ciò deve riguardare tutti perché nessuno può delegare l’amore ad altri”.