Una vita trascorsa nel campo dell’editoria e della grafica, una passione per i torchi calcografici, la voglia di trasmettere le competenze acquisite e un sogno nel cassetto. È così che Antonio Seccia, di origine torinese ma da tempo residente a Città della Pieve, ha pensato di progettare e costruire tre torchi per la realizzazione di calcografie, xilografie, linoleografie e litografie. Tre strumenti curati negli aspetti tecnologici senza nulla togliere all’arte che questa tecnica ha avuto nei secoli. Il termine calcografia proviene dal greco χαλκός “Calcos” (Rame) e γράϕω “grafo” (scrivo, incido). E’ una tecnica che risale al XV secolo e consiste nell’incidere un metallo (rame, zinco, ottone) per ricavarne delle matrici di stampa. Nell’incavo del segno scavato sulla lastra si deposita l’inchiostro che per mezzo del torchio viene trasferito su foglio di carta. Seccia ha prima realizzato un torchio calcografico con il quale tiene corsi di incisione alla Libera Università di Città della Pieve, poi ha costruito un torchio gutenberghiano con funzione didattica: lo ha usato in alcune mostre per l’illustrazione ad alcune scolaresche. Infine ha prodotto in maniera artigianale il torchio a stampa litografica, a pietra. Quest’ultimo è stato inaugurato dall’artista Franco Bellardi con una pietra realizzata appositamente per l’occasione. E l’occasione è stata “Tre torchi per l’arte”, evento a cura dell’associazione Officin’Arte e dell’Amministrazione Comunale di Città della Pieve, dove i torchi Seccia hanno dato prova della loro assoluta validità. Una vera e propria bottega d’arte, infatti, è stata allestita nel cuore della città, nell’ex chiesa di Sant’Anna, dove si sono ritrovati tanti artisti e appassionati delle tecniche incisorie ma anche un gran numero di curiosi.
Un successo per Antonio Seccia che vorrebbe aprire un museo della stampa con annesso laboratorio per la stampa originale d’arte. L’auspicio è che questo sogno non rimanga nel cassetto ma venga realizzato, magari con l’aiuto delle istituzioni, per dare ulteriore impulso alla cultura, all’arte, che sono il sostentamento dell’animo umano.