Di Chiara Furiani
La splendida, illusionistica quinta barocca che fa da sfondo all’altare della Madonna del Ponte è un unicum in Umbria.
Non poteva esserci setting più efficace ad ospitare lo scorso venerdì le “visioni” di Anais Drago, un’artista che sarebbe riduttivo definire semplicemente una violinista.
La Drago costruisce infatti la sua articolata performance anche con l’ausilio del violino elettrico, usato pure come strumento percussivo, con la voce cantata e parlata, con loop e live electronics.
Atmosfere rarefatte e stranianti tra musica contemporanea e jazz, ma come spesso accade quando si ha a che fare con una proposta interessante, le definizioni lasciano il tempo che trovano.
Non poteva esserci una partenza migliore per un weekend stellare.
A San Gemini il sabato sera, fortunato chi c’era.
Carla Bissi, in arte Alice, partita dalla canzonetta all’italiana e approdata nei primi anni ’80 alla corte del “guru” Franco Battiato, vince Sanremo nel 1981 con “Per Elisa” e da lì in poi la sua vicenda artistica resta indissolubilmente legata al suo mentore.
La cantante scompare poco a poco dal radar della musica commerciale, ma in realtà il suo percorso procede, efficacemente, su strade meno battute, alla ricerca di una musicalità tutta sua, affine all’ambito colto e spesso in tandem con Battiato.
Inevitabile quindi il tributo al maestro, successivo alla sua precoce dipartita.
Già in tour da un paio d’anni con questo spettacolo, Alice – e non pareva davvero possibile – lo ha reso ancora migliore.
Inizialmente la voce era affiancata solo dal pianista Carlo Guaitoli, già fido accompagnatore di Battiato, mentre oggi si è aggiunta Chiara Trentin al violoncello.
Se già col solidissimo Guaitoli il suono del pianoforte Fazioli è talmente bello e pieno da sembrare quello di un’orchestra, il violoncello aggiunge ulteriori, meravigliose sfumature.
In più Alice sembra ringiovanita.
La voce della cantante, sempre bellissima nei bassi, due anni fa ad Assisi aveva evidenziato però qualche defaillance sugli acuti, che invece a San Gemini sono apparse totalmente recuperate.
Magia pura insomma, livello altissimo e standing ovation meritatissime per un concerto davvero di livello, che ha saputo valorizzare magnificamente l’affascinante songbook del musicista catanese, dai brani meno conosciuti ai grandi classici.
La conclusione di questa tre giorni ha visto di nuovo Narni come protagonista.
In una inedita e affascinante location, la cantina Ruffo di Mezule, Frida Bollani Magoni ha creato le giuste suggestioni per cullare il pubblico affacciato sulla valle incantata.
Un suono e una voce a tratti centratissime ed efficaci, ma questa giovanissima pianista-cantante che ha solo 19 anni senza dubbio può ancora spostare avanti l’asticella per definire ulteriormente una personalità musicale che giustamente, vista l’età, è ancora in formazione e in ricerca.
Resta comunque nell’insieme una bella sensazione, di grande autenticità e freschezza.
Suoni Controvento può ben andare fiera di una stagione 2023 davvero ben riuscita, che è stata capace di valorizzare un po’ tutta la regione da nord a sud.
La rassegna è pronta quindi a salutare l’estate, consapevole degli ottimi risultati ottenuti, con gli ultimi appuntamenti previsti tra 8 e 10 settembre.
Si chiude con Fabio Concato alle Cantine Caprai di Montefalco, davvero un bel dulcis in fundo.