L’arbitro Fabio Maresca della sezione di Napoli ha diretto la partita Udinese-Milan che ha sospeso per 5 minuti a causa dei buu razzisti che piovevano dagli spalti dello stadio Friuli all’indirizzo del portiere del Milan Mike Maignan.
C’è un precedente illustre, quello dell’arbitro ternano Paolo Tagliavento che, in occasione di un Cagliari-Inter, ottobre 2010, sospese la partita, per 3 minuti, per i cori razzisti contro il giocatore nerazzurro Samuel Eto’o. Tagliavento fece diffondere dallo speaker dello stadio un messaggio in cui diceva che se i cori razzisti fossero continuati avrebbe sospeso definitivamente la partita.
“Mi sono comportato da fratello maggiore, ho provato sincero dispiacere per Maignan che era chiaramente colpito sul piano emotivo: che disagio ho provato per quei buu beceri – ha dichiarato all’ANSA Maresca – il regolamento è chiaro – ha aggiunto – la linea dell’Aia e del designatore Rocchi non ammettono equivoci e io mi sono limitato a seguirli, come è mio dovere”.
“Il giocatore era prostrato emotivamente, in modo evidente, io gli ho appoggiato una mano sulla spalla ma lui è andato autonomamente dal quarto uomo a rappresentare la situazione – ha aggiunto Maresca – Il quarto uomo mi ha informato e quindi ho cercato di rassicurare Maignan, anche sul piano umano, nel caso avesse avuto una reazione forte: qualsiasi cosa accada, gli ho detto, rivolgiti a me, ora faccio fare l’annuncio. Così è avvenuto, come è standardizzato , poi è stato ripetuto l’annuncio, sempre agli altoparlanti, e poi c’è stata la prevista sospensione della gara”.
“In quei momenti – ha sottolineato Maresca – ho provato grande disagio per il giocatore ma anche per la situazione. Chi ama questo sport prova dolore a vedere interrotta una partita per un evento così becero, per il comportamento di alcuni”.