Come noto le società di serie B e di Lega Pro, in base al Decreto Melandri del 2008, hanno diritto ad un contributo del 10% dei ricavi derivanti dall’introito dei diritti tv per la serie A che devono essere impiegati dalle società stesse per un 4% per lo sviluppo dei settori giovanili e per il sostegno di quelle operazioni tese a migliorare la sicurezza negli impianti sportivi, mentre il 6% doveva essere destinata alla mutualità definita CPI e, quindi, destinata alle spese di gestione.
Le cose, però, se non vengono apportate modifiche al decreto fiscale Fanucci, collegato alla Legge di Stabilità, sono destinate a cambiare, e in peggio, per le società di serie B e di Lega Pro che non potranno più usufruire della mutualità CPI e si calcola che le stesse non potranno più disporre di 1.800.000 euro per coprire i costi della gestione ordinaria. Tutto questo potrebbe provocare una grossa crisi nel mondo della cadetteria tanto che le società di B stanno prendendo in considerazione un eventuale blocco del campionato 2017-2018 se non verranno apportate variazioni al decreto Fanucci ovvero al decreto che ha modificato quello della Melandri.
Con il decreto di recente approvazione, infatti, resta sempre quel 10 % di contribuzione, ma che deve essere destinato esclusivamente alle infrastrutture sportive ed allo sviluppo del settore giovanile ed ogni impiego di quel contributo deve essere rendicontato in maniera specifica. Le società di serie B, quindi, non potrebbero più impiegare, ad esempio, quel 6% per il pagamento di stipendi e contributi vari.