L’assessore allo sviluppo economico del comune di Terni Sergio Cardinali rende noto di avere incontrato i sindacati metalmeccanici in merito alla vicenda della cassa integrazione e probabile riorganizzazione sulla quale è aperta una trattativa con Faurecia.
“Il momento è stato utile – afferma l’assessore – anche per aprire una riflessione più ampia sulla tema del lavoro e della siderurgia a Terni. Infatti vi è un problema più complesso che riguarda la cosiddetta filiera del tubo che se non gestita in un quadro di transizione energetica, essendo direttamente collegata al mercato dell’auto, rischia di produrre gravi problemi occupazionali ed economici per il sistema ternano e regionale.
Questa mattina ho di nuovo incontrato tutte le organizzazioni sindacali sul tema ancora più preoccupante che riguarda l’accordo di programma Ast. A distanza di due anni dalla prima presentazione è, infatti, ancora in una fase di stallo, sembrerebbe a causa della questione degli alti costi energetici rispetto agli altri competitor europei.
La preoccupazione condivisa con le organizzazioni sindacali è che il protrarsi di questi ritardi renda temporaneamente incompatibile l’erogazione delle risorse del Pnrr – circa 300 milioni di euro – che devono essere approvate dal ministero dell’Ambiente. La situazione generale della siderurgia del nostro Paese resta appesa alle grandi vertenze in atto che vedono in prima linea Taranto e Piombino, in assenza di un progetto di politica generale del governo a difesa del settore manifatturiero del Paese. Il rischio è che in questo quadro di profonda inerzia e debolezza venga trascinato il progetto di ambientalizzazione avviato da Arvedi a Terni.
Dopo due anni di annunci del ministro Urso e della presidente della Regione Tesei, che hanno dato per imminente la firma dell’accordo, siamo sempre di più fermi al palo. Possiamo oggi affermare – sostiene l’assessore Cardinali – che le accuse rivolte a più riprese al Sindaco e all’amministrazione Bandecchi di presunti ritardi nell’attuazione di quanto di competenza comunale, la bonifica della discarica, si sono rivelate strumentali e pretestuose. I fatti dicono che l’unico atto ad oggi giunto a termine è l’accordo sulla discarica, peraltro con un grado di sicurezza ambientale e sulla salute, doppio rispetto agli standard della normativa vigente, comunque senza precedenti per la nostra città.
Parziali passi in avanti si sono avuti sulla questione delle vibrazioni. Attraverso le azioni messe in campo da Tapojarvi, sollecitate dai decisi interventi del sindaco Bandecchi, oggi il problema è risolto in alcune vie, come confermato direttamente dagli abitanti. Resta ancora invariata l’incidenza del problema in altre aree dove le operazioni di bonifica sono ancora in corso e che vedranno un primo step concludersi entro l’8 settembre. È previsto anche un ulteriore intervento di isolamento completo del macchinario Rod Mill, il cui progetto esecutivo sarà pronto al più tardi entro il 30 settembre.
Procede anche la ricerca della migliore soluzione per gli inquinanti dei camini (nox).
Confermato anche il programma da parte di Ast per la realizzazione della chiusura della rampa di trattamento delle scorie così da risolvere il problema decennale delle polveri entro settembre 2025.
Mentre risultati tangibili sono raggiunti dall’amministrazione comunale per le sue competenze, dalla Regione e dal Governo solo chiacchiere e promesse non mantenute.
A breve – conclude l’assessore Cardinali – il Comune invierà una richiesta urgente di incontro al Ministero ed alla Regione dell’Umbria per la convocazione del tavolo con l’azienda, con la presenza delle OOSS, al fine di riattivare il percorso dell’Accordo di programma. Basta promesse elettorali che a scrutinio effettuato non vedono alcuna attuazione”.