Luca Simonetti già consigliere del Gruppo M5S a Terni è coordinatore territoriale del Movimento.
1) Proposte per lo sviluppo della Regione Umbria in tutte le sue peculiarità territoriali
-L’Umbria deve puntare su uno sviluppo tecnologico integrato che coinvolga tutti i settori. Dobbiamo posizionarci come polo di eccellenza per la transizione digitale e verde. Nei prossimi cinque anni, la Regione dovrà intercettare i fondi europei disponibili per accelerare l’implementazione dell’intelligenza artificiale (IA) nelle industrie locali, soprattutto nel campo dell’energia, dei servizi, della cultura e della sicurezza. L’IA potrebbe essere applicata, ad esempio, per la gestione delle reti energetiche, dei servizi pubblici e per la valorizzazione del patrimonio culturale. Terni ha già competenze solide in questi ambiti, che dobbiamo sfruttare meglio sul nostro territorio. La città deve riscoprire quella vocazione all’informatica e al digitale di cui troppo poco si parla. Terni può diventare attrattiva anche per multinazionali come Microsoft che ha annunciato l’intenzione di investire nei server in Italia una cifra intorno ai 4 miliardi. Purtroppo, in questo come in altri settori che ben conosciamo, pesa la crisi dovuta all’aumento del costo dell’energia. Ma è una strada da seguire perché Terni può e deve diventare attrattiva anche in questo campo.
2) Una ricetta per rivitalizzare i centri cittadini nell’ottica di città dinamiche
-Riproporre soluzioni che non tengono conto di questa trasformazione significa perdere tempo. Oggi le persone vivono il proprio tempo libero con passioni mirate, come lo sport, la ristorazione e gli eventi culturali, subordinando spesso le proprie esperienze alla instagrammizzazione della realtà. Per questo l’estetica del territorio, la valorizzazione del patrimonio storico e culturale ed enogastronomico e il supporto alle pro loco e ai comitati di quartiere devono essere le priorità per il rilancio degli spazi urbani. Dobbiamo favorire un ritorno alla socializzazione reale, incentivando anche iniziative che promuovano il rapporto diretto tra le persone, senza i filtri della tecnologia.
3) Piano regionale non autosufficienza: perché l’Umbria continua a negare l’assegno di cura/sollievo per le famiglie di disabili?
-La nostra priorità è quella di avere servizi che funzionino, come sancito da tutte le leggi sui diritti delle persone con disabilità. L’assegno di cura è una delle opportunità che possono essere messe in campo, ma l’obiettivo deve essere un sistema di Welfare che garantisca il diritto a un Progetto di Vita Individuale per le persone con disabilità, come stabilito dal D.Lgs. n° 62/24. L’uso di bonus temporanei, quando sono insufficienti e non strutturali, può essere controproducente. È necessario un cambiamento profondo del welfare regionale per garantire equità e rispetto dei diritti, l’autodeterminazione e le scelte delle persone con disabilità e delle loro famiglie.