La Cgil di Terni ha presentato il suo documento “Terni 4.0”, un contributo “aperto” al dibattito che si dovrà aprire in tutta la comunità ternana sulle opportunità offerte dallo strumento dell’area di crisi complessa, in combinato disposto con altri strumenti, quali la programmazione dei fondi europei e le risorse per la ricostruzione post terremoto. Nel documento – frutto della collaborazione tra il sindacato, l’Ires Cgil Umbria e alcuni esperti e studiosi esterni – si parte dal fatto che l’area ternana è uno dei territori a maggiore vocazione industriale d’Italia, con una forte presenza delle multinazionali. Di qui la necessità di “mantenere innovando”, attraverso alcune azioni prioritarie. La Cgil, quindi, propone una “mappatura delle realtà presenti nel territorio”, un lavoro già avviato dallo stesso sindacato e attualmente “work in progress”. Accanto alla mappa, secondo il sindacato, è necessario costituire al più presto un “gruppo tecnico di lavoro” basato fondamentalmente sul mondo delle imprese e del lavoro. Ma il documento affronta anche altri nodi importanti, dalla digitalizzazione alla formazione, alla tutela dell’ambiente, infrastrutture, alla tutela dell’occupazione. “La proposta della Cgil per Terni ha un’anima – ha detto il segretario della Cgil nazionale Vincenzo Colla, nel suo intervento conclusivo – perché indica un percorso preciso, quello di governare l’innovazione, di governare una nuova rivoluzione industriale che sarà molto più impetuosa delle precedenti e rischia di tritare altre fette molto consistenti di lavoro se non c’è un nuovo patto politico di governo di questi processi, che al momento è saltato. In quest’ottica l’operazione della Cgil di Terni con l’area di crisi complessa delinea – secondo Colla – un futuro possibile, uscendo dalla logica della compressione dei costi e dei diritti, dalla logica dei voucher, del licenziamento facile e del massimo ribasso. Ecco perché – ha concluso il segretario nazionale Cgil – accanto a industria 4.0 serve costruire un sistema territoriale a disposizione dello sviluppo”.