“La Regione Umbria chiede il blocco immediato di qualsiasi operazione di delocalizzazione del Centro di Teleconduzione del Polo Idroelettrico di Terni da parte di Enel”. Così l’assessore regionale all’energia, Thomas De Luca, e l’assessore allo sviluppo economico Francesco De Rebotti che annunciano la convocazione di un incontro con Enel e i sindacati.
“Qualsiasi iniziativa che possa comportare lo smantellamento del centro e la riduzione dei relativi livelli occupazionali deve essere immediatamente interrotta. Nei fatti, si tratta di un intervento che priverebbe il territorio del controllo diretto sulle proprie concessioni idroelettriche. È inaccettabile che la gestione dell’apertura e della chiusura della Cascata delle Marmore venga demandata ad altre sedi, anche solo considerando l’importanza della gestione del rischio idraulico e della prevenzione delle emergenze.
Il rischio di depauperamento di quello che è un patrimonio pubblico è inammissibile – aggiungono ancora De Rebotti e de Luca – soprattutto considerando che si tratta di una concessione regionale in scadenza, rispetto alla quale la giunta ha tracciato una direzione chiara verso la costituzione di una società misto pubblico privata”.
La Regione esprime disappunto anche per la mancanza di comunicazione preventiva da parte di Enel in merito a questa decisione.
“Abbiamo atteso invano per settimane che Enel ci inviasse una comunicazione”.
In risposta a questa situazione, la Regione Umbria ha annunciato l’intenzione di convocare urgentemente Enel per un incontro, coinvolgendo anche i rappresentanti dei lavoratori, al fine di chiarire le motivazioni dietro questa decisione.
“In attesa di questo confronto chiediamo di bloccare qualsiasi azione di smantellamento sia sull’aspetto gestionale che occupazionale. La Regione è in prima linea per garantire la tutela degli interessi del territorio umbro”.
LE DICHIARAZIONI DI ENEL DEL 4 DICEMBRE 2024 SULLA VICENDA
Trasferimento del Posto di Teleconduzione di Terni, Enel: non influirà sulla gestione degli asset territoriali né sulla forza lavoro