“Tanto è una donna, trattiamola così.”
Le immagini che vedete non hanno bisogno di grandi spiegazioni. Sono solo una parte dei commenti, meme, fotomontaggi e insulti sessisti che negli ultimi giorni mi sono piovuti addosso.
C’è chi ha pensato di rappresentarmi con il dito medio alzato.
Chi ha voluto ridurmi a una caricatura con minigonna, smalto e scollatura.
Chi mi chiama “la rossettata”
Chi mi ha chiamata “lady tax”, con l’intenzione di sminuirmi e deridermi.
E poi ancora: naso da Pinocchio, odio, volgarità, aggressività gratuita.
Tutto questo non riguarda me. Io, per fortuna, ho le spalle larghe. Ma riguarda le tante giovani donne che stanno pensando, oggi, di impegnarsi in politica. Riguarda le nostre figlie e i nostri figli. Perché se questo è il prezzo che una donna deve pagare per il solo fatto di esporsi, di metterci la faccia, di avere idee, allora abbiamo un problema.
Questo tipo di linguaggio non è mai stato usato contro colleghi uomini. Perché accade ora?
Non cerchiamo scuse. Non cerchiamo giustificazioni. Solo un invito a riflettere.
Tante cose in questa società non sono riparabili. Ma il linguaggio sì. A partire dalla politica. Abbassiamo i toni. Ricominciamo a dare un valore alle parole. Perché è dal linguaggio che inizia la violenza. È dalle parole che si autorizza la cultura dell’odio, la discriminazione, l’aggressione. E il passo dalle parole ai gesti – anche i più estremi, come i femminicidi – è breve. Terribilmente breve.
È per questo che dobbiamo fare muro. Tutte e tutti insieme. Per dire che no, non è normale. Non deve essere tollerato. Che una donna non può, non deve, essere insultata o derisa solo perché fa politica, solo perché è libera, solo perché è donna.
Io non mi fermo. E continuo a metterci la faccia. Anche per chi, oggi, ha paura di farlo.
È quanto scrive sul suo profillo Facebook la presidente di regione Stefania Proietti, presa di mira sui social, pesantemente.
La presidente incassa la solidarietà della sua squadra di governo.
Come Assessori della Giunta Regionale dell’Umbria, esprimiamo la nostra più ferma e totale solidarietà alla nostra Presidente, Stefania Proietti, per i vili e inaccettabili attacchi sessisti che ha subito in questi giorni.
Le parole della Presidente risuonano con forza e chiarezza: “Tanto è una donna, trattiamola così.”
Questa mentalità, purtroppo ancora presente, si manifesta in commenti, meme, fotomontaggi e insulti che non hanno nulla a che vedere con il confronto politico e che mirano unicamente a svilire e denigrare la persona e il ruolo istituzionale di Stefania Proietti in quanto donna.
Le becere rappresentazioni con il dito medio alzato, le caricature sessualizzate, i nomignoli offensivi come “la rossettata” o “lady tax”, il turpiloquio e l’aggressività gratuita non sono solo attacchi personali, ma un affronto a tutte le donne che si impegnano nella vita pubblica e un segnale pericoloso per le giovani generazioni.
Condividiamo pienamente la riflessione della Presidente: questo tipo di linguaggio non è mai stato rivolto ai colleghi uomini.
Ci chiediamo perché accada ora, e la risposta è chiara: perché Stefania Proietti è una donna che ricopre un ruolo di potere e che non si piega a logiche prevaricatrici e discriminatorie.
Non possiamo e non dobbiamo tollerare che una donna debba pagare un prezzo così alto per il solo fatto di esporsi, di avere idee e di lavorare per il bene della comunità. Questo non è il modello di società in cui crediamo.
Facciamo nostro l’appello della Presidente a riflettere sul potere delle parole. Il linguaggio non è neutro: può costruire ponti o erigere muri, ispirare rispetto o alimentare odio. La violenza, in tutte le sue forme, inizia spesso proprio dalle parole.
Come Giunta Regionale, ci uniamo con forza all’invito ad abbassare i toni, a restituire valore al linguaggio e a fare muro contro ogni forma di sessismo, discriminazione e aggressione verbale.
In 5 anni di opposizione, anche a fronte dei gravissimi fatti emersi a fine legislatura, mai abbiamo utilizzato attacchi rivolti alla persona della ex presidente e della passata giunta.
Siamo al fianco della Presidente Stefania Proietti, condividendone l’indignazione e sostenendone l’impegno a continuare a lavorare con determinazione e passione per l’Umbria, senza farsi intimidire da chi vorrebbe relegare le donne a un ruolo marginale.
Non ci fermeremo e continueremo a metterci la faccia, insieme alla nostra Presidente, per un futuro in cui la politica sia un luogo di confronto civile e costruttivo, libero da pregiudizi e da ogni forma di violenza verbale.
Solidarietà alla Proietti è stata espressa anche dai gruppi di maggioranza a palazzo Cesaroni.