Di Chiara Furiani
Nell’ampia galassia dei festival italiani, ce n’è uno che occupa un posto speciale.
“Beaches Brew” è un evento davvero cool, che emerge sia per la stimolante line-up che per la location unica.
Altro che Jova beach club: la musica in spiaggia da non perdere è quella di questa tre giorni a inizio giugno a Marina di Ravenna.
Organizzata e gentilmente offerta da Hana-bi stabilimento balneare e locale per la musica dal vivo, in sinergia con Bronson, illustre management, nonché produttore, nonché locale ravennate che ospita grande musica.
Quindi fieramente romagnolo anch’esso.
I concerti di “Beaches Brew” sono assolutamente gratuiti, e il focus della manifestazione è su artisti emergenti con la provenienza più varia possibile.
Non tutti allo stesso livello, va detto, ma la visione d’insieme alla fine è sempre interessante, spesso sorprendente.
Si finisce per comprendere che la realtà, compresa quella della musica, è meno monolitica di quanto ci si immagini.
A tal proposito, come non citare Lord Spikeheart: cantante e performer di razza, dal Kenia, notevolissimo interprete di un genere, il metal, che siamo portarti ad associare a tutt’altre latitudini, di certo non all’Africa.
Eppure ha un growl che spacca, e ha fatto saltare l’intera spiaggia.
Peccato solo che tanti interessanti performer, come anche il keniota, avrebbero brillato maggiormente se accompagnati da una band anziché semplicemente da basi.
Anche per questo, e pur apprezzando anche il grosso degli artisti che si sono esibiti da soli, è inevitabile che a spaccare siano state soprattutto le band – che in effetti potevano essere di più.
A convincere soprattutto Tramhaus da Rotterdam, Olanda.
Una compagine solidissima, compatta e già piuttosto affermata nel contesto post-punk.
Tutto davvero convincente, dal frontman, alla sezione ritmica, ai brani, davvero efficaci.
I Tramhaus si sono ormai guadagnati un loro spazio nel panorama musicale internazionale, e i loro live potentissimi, senza una sbavatura, dimostrano che se lo sono ampiamente meritato.
Tutt’altro sound, ma altrettanto intrigante, con l’altro nome di punta della mini-rassegna ravennate.
I Dummy, direttamente da Los Angeles, hanno stregato il “Beaches Brew” con le loro atmosfere rarefatte, vagamente psichedeliche e vintage, con qualche debito – benvenuto – agli Stereolab e ai compianti Broadcast.
La programmazione dell’Hana-Bi non si ferma qui, ma continua con tutta una serie di altri concerti.
Attesi il 2 luglio i Karate, mitica band di Boston, interprete di una mistica fusione tra jazz e rock, l’ingresso è gratuito anche in questo caso.
Che dire poi del contesto: la città è a una decina di km dal mare, ma il collegamento è assicurato tramite bus notturni.
Volendo, c’è persino una pista ciclabile che conduce fino a Ravenna, dove d’altra parte si vedono più bici che auto in giro.
Come da noi insomma; non c’è bisogno di arrivare in Olanda per imbattersi in una realtà più civile in termini di mobilità sostenibile.