Timidi segnali di ripresa per il manifatturiero vengono segnalati per l’Umbria dall’indagine congiunturale al secondo trimestre del 2016 realizzata da Unioncamere Umbria su un campione di 279 imprese del settore manifatturiero e 135 del settore commercio. +4,3% è il valore della produzione rispetto al I trimestre 2016 (bene il tessile con +9%, le industrie elettriche ed elettroniche con+8,3%). A livello dimensionale unico dato negativo è quello delle imprese da 0 a 9 addetti rispetto al II trimestre 2015 con un -1,4%. Il fatturato è positivo del 4% rispetto al trimestre precedente – unico valore negativo quello delle industrie alimentari con -0,4%. Meglio il fatturato interno (+3,9% su I trimestre 2016 e 0 su II trimestre 2015), mentre il fatturato estero, dopo la battuta di arresto del trimestre scorso è positivo quanto meno a livello congiunturale del +4,1% mentre a livello tendenziale segna un -1,8%. Gli ordini in totale segnano un +4,3% rispetto al trimestre precedente e un più contenuto ma sempre positivo +0,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, con valori positivi sia come ordinativi interni che esteri. Valori positivi complessivamente anche per l’occupazione (+0,7%) nel confronto con il primo trimestre 2016, mentre rimane negativo il confronto con il II trimestre 2015 (-0,5%), eccezion fatta per industrie alimentari (+3%) e industrie meccaniche con +4,4%.
La situazione relativa al settore del commercio migliora in parte solo in relazione al trimestre precedente mentre segna nei totali tutti segni negativi a livello tendenziale. Il commercio al dettaglio di prodotti alimentari, eccezion fatta per un +1% dell’occupazione rispetto al trimestre precedente, registra un andamento delle vendite negativo di 0,4% e di 2,7% rispettivamente a livello congiunturale e tendenziale. Negativi anche gli ordinativi ai fornitori e l’occupazione.
Il commercio al dettaglio non alimentare segna come unico valore positivo rispetto al II trimestre 2015 un +0,4% del prezzo delle vendite, mentre rispetto al trimestre precedente sono positivi l’andamento delle vendite (+2,1%) e gli ordinativi ai fornitori (1,2%). Per gli ipermercati bene l’occupazione con +1,1% sul trimestre precedente e +2,8% sul II trimestre 2015, con un andamento delle vendite che è di -1,2% sul II trimestre 2015 . A livello dimensionale le imprese che soffrono meno sono quelle da 10 a 49 addetti. Per il trimestre successivo, così come evidenziato anche nelle indagini dei trimestri precedenti, al momento dell’intervista gli imprenditori non sembravano prevedere particolari cambiamenti e le loro risposte sono tutte orientate verso una situazione di sostanziale stazionarietà sia per il settore manifatturiero che per quello del commercio. Le imprese umbre di dimensioni “micro”, che ammontano al 77,5% del totale, creano meno del valore di produzione delle “grandi” imprese, che rappresentano solo l’1% del totale. L’analisi degli indici di bilancio delle società in utile evidenzia come il comparto del Turismo sia il settore di punta. Sopra la media si attesta anche il settore delle Assicurazioni e quello delle Attività Manifatturiere; sensibilmente al di sotto della media sono i dati per il settore del Commercio e dei Servizi alle Imprese (5,1%). L’analisi dei dati congiunturali dimostra che al secondo trimestre del 2016 risultano 1.608 nuove iscrizioni sul territorio umbro. La variazione delle iscrizioni tra il II trimestre 2016 ed il II trimestre 2015 è crescente, con un aumento del 7,8 su base trimestrale e 7% su base semestrale.