“Pur riconoscendo l’autonomia aziendale, che non intendiamo mettere in discussione, riteniamo profondamente sbagliato il metodo con il quale si procede a riorganizzare alcuni reparti ed enti strategici dello stabilimento.”
E’ scritto in una nota della FIOM CGIL dove si sottolinea “il persistere di atteggiamenti inaccettabili da parte della Direzione Aziendale” e l’assenza di “regole e criteri trasparenti per le crescite professionali interne, per la selezione del personale, per gli avanzamenti di livello, per i riconoscimenti economici e per cambi di ruolo e funzioni.”
“Criteri -aggiunge la FIOM – che, a nostro avviso, sono utili a compiere scelte che privilegino il merito, frutto di valutazioni oggettive e che premino competenze, qualità e professionalità dei lavoratori. Criteri che sicuramente vanno nella direzione di qualificare sempre di più ed in modo migliore l’efficacia e l’efficienza di alcuni enti e servizi.”
Ma le cose, seconda la FIOM non vanno così: “siamo ancora una volta a denunciare il non verificarsi di tutto questo. La Direzione Aziendale continua a compiere, al contrario, scelte non dettate dalla ricerca della qualità, ma che invece sembrano, a nostro avviso, rispondere a “lobbies” e gruppi di potere interni allo stabilimento, che favoriscono interessi personali di alcuni e mettono in secondo piano gli interessi generali del sito.”
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E’ incomprensibile vedere come nelle riorganizzazioni interne, in alcuni casi, si favorisca un gruppo di lavoro fedele ai capi e non un gruppo competente” e che “la direzione del personale, non mostrando discontinuità con il passato, avalli questo tipo di scelte e favorisca percorsi ed assetti organizzativi non rispondenti alle reali necessità che AST ha per vincere le sfide future.”
“Rimaniamo stupiti – conclude la nota della FIOM – di come oggi l’attuale management aziendale, anche a fronte delle vicende che il sito ha attraversato e sta attraversando, compia scelte in continuità con quanto successo in passato e non senta la necessità di aprire una fase nuova per il bene del
sito e dei lavoratori che in esso operano.”