La dismissione è avvenuta in base alle direttive dello Stato per lo sfoltimento delle partecipate: in realtà il Comune di Narni, insieme alla Regione ed al Comune di Terni, aveva abbandonato nei fatti da anni ,non la gestione del Centro Intermodale di Orte, ma anche gli indirizzi. Nessun rappresentante, dopo le dimissioni di Mauro Concezzi, l’unico in gamba, aveva preso a cuore la vicenda, lasciandola totalmente alla discrezione dei viterbesi. Col risultato che ad Orte, nonostante che vi siano soldi dell’Umbria, fanno, giustamente il buono ed il cattivo tempo. Loro hanno dato il via al “Supply management”, che ha portato lavoro indotto, decine di posti di lavoro, quello che i narnesi aspettavano. Insomma quando c’era da tirare la rete, i guadagni sono andati tutti ai viterbesi. E non ha mostrato alcun interesse, il Comune di Narni nemmeno per la Piastra Logistica di Terni e Narni, che rimane, e rimarrà, per lungo tempo vuota e ferma. Se qualcuno avesse avuto voglia di dare un consiglio sarebbe stata quella da abbandonare, per mantenere l’idea dell’indirizzo in quella di Orte. Ma tant’è.
Eleonora Pace, responsabile narnese dei Fratelli d’Italia, e probabile candidata a sindaco, ha messo sul tappeto la questione delle due Piastre e della confusione che ruota intorno ad esse, considerando che a settecento metri da quella narnese v’è anche il capannone della ex Bosco, praticamente vuoto e che poteva essere esso stesso la vera “piastra” dato che aveva anche il collegamento ferroviario: i milioni da risparmiare sarebbero stati almeno una trentina.
Nella polemica entra anche Marco De Arcangelis, assessore allo sviluppo economico, già sotto tiro per la vicenda della Elettrocarbonium, e che si trova per sua sfortuna a dover gestire anche quella dei trasporti. Intanto non v’è un collegamento né con l’assessore regionale Giuseppe Chianella, che ha saputo dare indicazioni precise, e nemmeno con il Consorzio degli autotrasportatori, coloro che avrebbero la capacità di portare a compimento la struttura ternana. Insomma le cattedrali nel deserto rischiano di essere due.
In allegato i due interventi