I comandanti della Polizia provinciale di Perugia e Terni, rispettivamente Michele Fiscella e Mario Borghi, sono stati ascoltati presso la Prima Commissione dell’Assemblea umbra di Palazzo Cesaroni. Un incontro nel quale è emersa l’esigenza di delineare con urgenza il futuro e le attività che la Polizia provinciale sarà chiamata a svolgere, stabilendo il numero di personale necessario e gli strumenti per lo svolgimento dei servizi. “Da qui – hanno spiegato – la quantificazione delle risorse e la costituzione del nucleo di Polizia provinciale. La priorità deve andare ai livelli occupazionali, senza che venga trascurato l’aspetto funzionale. Ma sarà importante – hanno aggiunto i due comandanti – salvaguardare e valorizzare un patrimonio umano e professionale altamente qualificato”.
Fiscella e Borghi hanno evidenziato le varie problematiche legate alla riforma ‘Delrio’ e quindi alle modifiche delle funzioni proprie delle Province, sottolineando le preoccupazioni legate alla mobilità prevista per il personale e quindi quella che sarebbe una “dispersione di esperienza e professionalità” soprattutto in ambito di tutela ambientale.
Pur evidenziando problematicità ed esigenze diverse tra i due territori umbri, i comandanti della Polizia Provinciale di Perugia e di Terni, hanno spiegato come “al momento si possa fare soltanto vigilanza sulle materie rimaste in capo alle Province e cioè la viabilità e parte dell’ambiente”. “La Regione – hanno aggiunto – si faccia carico, al di là dell’aspetto occupazionale, di garantire un servizio ai cittadini che ha sempre ben funzionato, ma che dal primo dicembre dello scorso anno non esiste più”.
Da parte sua il presidente della Prima commissione consiliare, Andrea Smacchi, ha auspicato una soluzione “operativa e funzionale”, annunciando che la questione verrà ulteriormente approfondita, il 29 giugno prossimo, con l’assessore regionale Antonio Bartolini.