Le RSU di AST sono state convocate urgentemente dalla direzione aziendale in merito ad una ordinanza del sindaco che vieta l’utilizzo dell’acqua in una zona circoscritta perimetrale e interna allo stabilimento siderurgico.
Tale ordinanza del sindaco è scaturita dai risultati di analisi fatte su falde acquifere trovate contaminate. da cromo esavalente.
L’azienda ha altresì comunicato alle RSU che i pozzi dai quali AST attinge per l’acqua interna sono in regola con certificazione da parte di ARPA Umbria.
A fronte del divieto di utilizzo AST ha comunicato alle rappresentanze sindacali unitarie che si rifornirà dall’acquedotto comunale tramite le condotte che già esistono e che si trovano fuori dal perimetro sottoposto a divieto dall’ordinanza del sindaco.
Questa derivazione potrebbe però comportare dei problemi di fornitura al sito non essendosi mai reso necessario approvvigionarvisi.
Da subito, comunque, saranno disponibili bottigliette di acqua minerale per i dipendenti.
Proprio in queste ore AST sta effettuando ulteriori verifiche sulla funzionalità di questa soluzione per garantire i livelli massimi di sicurezza. Laddove questi livelli di sicurezza non fossero garantiti verrà fermata immediatamente l’attività dello stabilimento.
MOVIMENTO 5 STELLE
Ieri il M5s aveva denunciato che , “su 13 piezometri monitorati, 5 hanno riscontrato superamenti dei limiti di legge per le acque sotterranee, le falde acquifere sottostanti. Per quanto il cromo esavalente a fronte di un limite di legge di 5μg/l in tre piezometri sono stati riscontrati valori superiori rispettivamente di 8μg/l (+60% oltre il limite), 25 μg/l (+400% oltre il limite), 170μg/l (+3300% oltre il limite). Per quest’ultimo stiamo parlando di valori 34 volte superiori al limite di legge.”
“Ma come se non bastasse – sottolineava il M5S – due piezometri hanno riscontrato valori superiori di tetracloroetilene fino a 210 μg/l, a fronte di un limite di legge di 1 μg/l. ”
L’ATTACCO AD ARPA: “Ci chiediamo come sia possibile che ARPA Umbria abbia aspettato due mesi, per comunicare alle istituzioni locali, Comune, Provincia e Regione, le risultanze di queste analisi. A fronte del tweet del Direttore dell’ARPA Walter Ganapini che ha affermato di aver comunicato ed inviato già da tempo i dati agli enti, di fronte alla nostra ennesima visita negli uffici abbiamo riscontrato, così come certificato dal protocollo, che solo il 30 maggio questi dati sono arrivati a conoscenza degli uffici. Cosa ben più grave – viene sottolineato dal M5S – è che questi dati non siano stati posti a conoscenza dell’opinione pubblica da parte di ARPA Umbria ma che ci voglia una forza politica d’opposizione per renderli pubblici. Questo è il negazionismo 2.0 altro che trasparenza.”
Nella tarda serata di ieri, la AST ha fatto pervenire al sindaco i risultati delle analisi ARPA in suo possesso e il sindaco ha concesso di nuovo l’autorizzazione a captare l’acqua dai pozzi interni allo stabilimento. E’ quanto ha comunicato l’azienda stessa alle RSU, ribadendo di sentirsi “in regola”.
Da parte loro le RSU si apprestano ad avviare “tutte le indagini possibili con gli organi competenti a chiarimento ulteriore di questa situazione per la tutela della salute dei lavoratori”.
Sul dietrofront del sindaco Di Girolamo si è scatenato il Movimento 5 Stelle: ”
Nell’esprimere massima solidarietà ai lavoratori di AST-Thyssenkrupp – scrive il Movimento 5 Stelle –
non possiamo non osservare come nelle ultime ore sia accaduto qualcosa di sconcertante, sebbene affatto sorprendente: i tedeschi ancora una volta ordinano e i politici italiani sollecitamente eseguono, contraddicendo atti pubblicamente siglati dal sindaco un secondo prima, dando così vita a un papocchio senza precedenti, nei fatti giocando sulla pelle di operai e impiegati, ridotti a carne da macello.
Stavolta però il vero sindaco di Terni, la Thyssenkrupp, ha superato il limite: anziché annunciare di essere disposta a pagare i danni cagionati –fiume Nera pesantemente inquinato, alimenti contaminati, cromo esavalente nelle falde, la Conca ridotta a semidiscarica- di fatto ancora comanda Comune e Regione, minacciando pure il blocco dello stabilimento.
Nel silenzio complice della Regione, il Comune si è affrettato a sconfessare una propria ordinanza, laddove avrebbe dovuto applicare ancor più rigorosamente la legge, vista la diffusa contaminazione di tutte le matrici .
Nell’attesa che, anche alla luce di questi fatti, altri intervengano – conclude la nota del Movimento 5 Stelle – il senso di appartenenza a questa Repubblica, l’adesione alle sue leggi, la consapevolezza dei rischi, impongono al Movimento 5 Stelle di richiedere formale convocazione di una seduta straordinaria di Consiglio regionale e comunale: non è rinviabile una discussione seria e incisiva sulle sorti di questa città e di questa azienda, i cui destini sembrano ancora una volta fatalmente intrecciati”.