Approvata – a maggioranza – dall’Assemblea legislativa dell’Umbria, la risoluzione che recepisce e approva il Defr, il Documento di economia e finanza regionale 2016-2018 stilato dalla Giunta regionale. 13 i voti favorevoli (di Pd e Socialisti e Riformisti); 8 quelli contrari (di Forza Italia, Ricci Presidente, Fd’I, Lega Nord e M5S). La risoluzione proposta dalla maggioranza di centrosinistra, è stata emendata, in Aula, con l’indicazione di 20 punti che “integrano e rafforzano” il testo proposto dalla Giunta regionale e che pongono l’obiettivo di attuare il processo di riforma regionale avviato.
Il relatore di maggioranza, Andrea Smacchi (Pd) aveva spiegato come il Defr parta da dati positivi, da un bilancio solido e consolidato e da una serie di riforme che permettono di guardare con ottimismo le nuove sfide riformatrici che attendono la regione. “Il documento – ha aggiunto – conferma l’invarianza dei tributi e delle agevolazioni fiscali già previste in precedenti esercizi finanziari. Eurostat dice che in Umbria il Pil pro capite è sceso dal 2008 al 2014 dell’8,37 per cento, un calo marcato che deve preoccupare e che impone di lavorare per ribaltare questo andamento negativo. Nessuna regione è scesa cosi tanto. Però dopo tre anni consecutivi negativi degli indicatori economici – ha sottolineato Smacchi – nel primo semestre del 2015 ci sono stati importanti segnali di recupero, anche sui posti di lavoro. Sulle riforme si lavorerà con un progetto strategico che riguarderà le società partecipate ed i servizi pubblici locali”.
Decisamente negativo, invece, il giudizio delle opposizioni che con diverse argomentazioni hanno bocciato la proposta della maggioranza, avanzando una serie di emendamenti alla proposta stessa (in gran parte respinti) su nuovi limiti per le emissioni industriali in atmosfera, un piano sperimentale di miglioramento della qualità dell’aria per la città di Terni, obblighi di depurazione per la zootecnia, contrarietà all’ampliamento della discarica Le Crete, attivazione dell’Agenzia regionale per il trasporto pubblico locale (approvato all’unanimità), prevenzione dei danni da fauna selvatica, inclusione sociale degli immigrati (presentati, questi, da Centro destra e liste civiche).
Gli emendamenti del Movimento 5 Stelle riguardavano il diritto di scelta nell’assistenza ai disabili (ritirato con l’impegno di discutere una apposita mozione sul tema), riduzione delle liste di attesa e verifica attività intramoenia (sì unanime), reddito minimo di cittadinanza (ritirato), pedaggiamento della E45 per i tir (ritirato), pubblicazione delle percentuali di raccolta differenziata (sì unanime), trasparenza nella selezione del personale, monitoraggio di Garanzia giovani, monitoraggio del lavoro precario.
Nel suo intervento conclusivo, la Presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini, ha parlato di “Defr realistico, che aiuta al meglio l’Umbria per far ripartire il sistema regionale e le sue imprese. Un Defr che sceglie una politica riformista – ha rilevato la Governatrice umbra – che sceglie la coesione sociale e che non incide sulla tassazione, ma punta molto alle politiche della programmazione comunitaria. Questo documento – ha concluso la Marini – è insomma l’occasione per condividere una lettura dell’Umbria e un’analisi sulle sue condizioni, per individuare le priorità di carattere politico e le scelte per incidere sul suo sviluppo”.