Con 13 voti favorevoli ed otto contrari, l’assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato la risoluzione di maggioranza a sostegno della Presidente Catiuscia Marini. Una giornata interamente dedicata al dibattito ed al confronto politico sulla crisi di giunta aperta dopo le dimissioni dell’assessore Luca Barberini sulle nomine nella sanità regionale.
La giornata era stata aperta, questa mattina, dalle comunicazioni “politiche” della Governatrice regionale per quanto accaduto dopo le nomine in sanità. La Presidente aveva spiegato che la scelta dei direttori delle Aziende sanitarie e ospedaliere era avvenuta valutando esperienze e curriculum, in un percorso partecipato dall’intero Esecutivo regionale. La Marini, nell’auspicare il rientro in Giunta del consigliere Barberini, aveva rilevato come la frattura politica che si era prodotta si potesse ricomporre dedicando attenzione a risolvere i problemi dell’Umbria.
Dopo l’interruzione dei lavori per consentire ai singoli gruppi consiliari di preparare i loro interventi, la seduta è ripresa.
L’Aula di Palazzo Cesaroni ha dapprima respinto (11 i voti contrari di Partito Democratico e Socialisti e Riformisti), 2 astenuti (M5S), 6 favorevoli (Ricci Presidente, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega Nord) la proposta di risoluzione firmata dai consiglieri del centrodestra e liste civiche che – tra l’altro – invitava la Presidente Marini al ritorno al voto “se non in grado di governare in modo incisivo e con un governo stabile”. La stessa sorte (documento respinto con 4 voti favorevoli, 12 contrari e 4 astenuti) subìta dalla proposta di risoluzione presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle, in cui si chiedeva alla giunta di “sospendere dall’incarico il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni finché non sarà definitivamente chiarita la sua estraneità a procedimenti giudiziari penali contro la Pubblica Amministrazione”.
Dopo aver incassato in sostegno della maggioranza, la Presidente dell’esecutivo regionale Catiuscia Marini ha ringraziato i rappresentanti del centrosinistra per la fiducia che “ora – ha detto nella sua controreplica – va misurata con efficaci e veloci azioni amministrative. Apprezzo quello che ho ascoltato dai consiglieri di maggioranza – ha aggiunto – ma il tema sara’ come questa loro fiducia si traduca poi nell’azione di governo”.
Ma le opposizioni continuano nella loro azione di attacco all’esecutivo umbro. “La maggioranza conferma la presidente della Regione – ha detto il portavoce del centrodestra e liste civiche Claudio Ricci – ma le fratture rimangono evidenti. Una fattura politica che non è stata ricomposta e permangono evidenti le differenze nella maggioranza soprattutto in merito alla nomina del dirigente principale sulla sanità che, secondo quanto emerso, non risponde ai criteri di cambiamento e merito”.
“La X legislatura regionale – aggiunge Ricci – prosegue, vista la mozione di fiducia approvata, ma la discesa è iniziata e la sanità, considerato che non è stato reintegrato l’assessore alla sanità dimissionario, come il governo regionale, è ormai incerto e poco incisivo. La risoluzione di opposizione presentata da Centrodestra e liste civiche è stata respinta anche se certi obiettivi sono urgenti ed essenziali: cambiamento e merito nella scelta di dirigenti/direttori, meno tempi di attesa per gli esami clinici, più acquisti centralizzati per risparmiare, più tecnologia e informatizzazione per risparmiare, maggiore integrazione fra territorio, ospedali e aziende sanitarie/ospedaliere. La crisi – conclude – non è risolta ed anzi dal dibattito è destinata ad aggravarsi visto che la fiducia appare solo labile e temporanea”.