È stata presentata a Foligno la “Agenda urbana” che prevede un pacchetto di investimenti particolarmente significativo con i quali le città potranno mettere in campo significativi progetti che avranno al centro l’innovazione, la mobilità ‘dolce’, servizi ai cittadini e attività culturali nonché la valorizzazione dei beni culturali, naturalistici e ambientali. Altrettanto importanti sono gli interventi per favorire una maggiore inclusione sociale, combattere disagio e povertà, valorizzare la risorsa giovani. Le risorse finanziarie complessivamente destinate all’Agenda urbana dell’Umbria ammontano a circa 35,6 milioni di euro di cui 30,8 relativi al Fesr e 4,7 al Fse. Una parte di queste risorse sarà garantito dalla Commissione Europea e dallo Stato, ed una parte – pari al 15% delle risorse complessive – sarà oggetto di cofinanziamento da parte dei Comuni, nel loro ruolo di Autorità urbane. Così come prevede il Quadro strategico regionale per la realizzazione dell’Agenda urbana dell’Umbria, approvato dal Consiglio regionale, le priorità programmatiche e tematiche dei diversi interventi riguardano il ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e gli utilizzatori della città, superando l’approccio “per grandi opere” e quello delle “iniziative sperimentali” per puntare a soluzioni più strutturali riferite a regolazione e gestione di servizi innovativi. Tra le priorità ci sono poi la realizzazione di azioni pilota per la fruizione di attrattori culturali e naturali valorizzando la capacità attrattiva delle città dell’Umbria, al loro potenziale di crescita legato alla dimensione culturale, storica, artistica e naturale e le pratiche e progettazione per l’inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e per aree e quartieri disagiati che prevede prioritariamente azioni di sostegno alle politiche sociali e contrasto alla povertà e al disagio – anche occupazionale – per persone e famiglie con gravi fragilità socioeconomiche, e l’esclusione relazionale. In generale, nell’Agenda urbana dell’Umbria, un ruolo preminente viene riservato alla gestione dei servizi collettivi, sia attraverso soluzioni tecnologiche innovative, in coerenza con il modello smart cities, sia – anche se in misura molto meno rilevante – attraverso piccole infrastrutture e start up di nuovi servizi. Non sono invece previsti, in coerenza con le indicazioni dell’Accordo di partenariato e dei documenti europei, ed in discontinuità con le precedenti esperienze, interventi di riqualificazione urbana.