Il primo appuntamento giubilare celebrato da Mons. Giuseppe Piemontese è stato dedicato ai malati e agli operatori del volontario in occasione della commemorazione del venerabile Giunio Tinarelli, nel 60esimo anniversario della morte. Numerosi i volontari presenti di varie associazioni cattoliche, dall’Unitalsi, alle Acli, dalla San Vincenzo de’Paoli al Movimento Cristiano Lavoratori, Comunità di Sant’Egidio, Centro volontari della sofferenza, Caritas, Nuovi Orizzonti, Comunione e liberazione e altre. Alla cerimonia hanno partecipato anche il nuovo prefetto di Terni Angela Pagliuca, il colonnello dei Carabinieri Giovanni Capasso.
Ad accogliere i pellegrini giunti a piedi dalla chiesa di San Pietro nella processione guidata dal vicario generale della diocesi mons. Salvatore Ferdinandi, il vescovo Giuseppe Piemontese che ha ricordato come il Giubileo rappresenti un momento importante di conforto, consolazione, perdono e misericordia.
“Ognuno di noi ha in mano il suo bagaglio di richieste e di speranze – ha detto il presule -. Un bagaglio di sofferenze, di incomprensioni, di malattie e di acciacchi. Un bagaglio di peccati nascosti nel nostro cuore, esperienze negative del passato, motivo di pesantezza della nostra esistenza, di vergogna e di scoraggiamento. Ma anche un bagaglio di speranze per noi, per le nostre famiglie, e, per qualcuno in particolare, per la nostra chiesa diocesana. Giunio Tinarelli con la sua testimonianza, con i suoi incoraggiamenti ci invita ad affidarci alla volontà di Dio che si adopera per il nostro bene”.
“La nostra vita è costellata dalla presenza dei segni del Signore che dobbiamo riconoscere, accogliere per crescere nella fede e per poter “entrare nella gloria di Gesù” come dice il Vangelo. Siamo chiamati ad andare oltre per comprendere la natura del nostro nuovo rapporto con il Signore, fatto di gioia. Anche l’esperienza della misericordia che viviamo qui oggi , è un passaggio è un gradino verso la pienezza della nostra amicizia con il Signore. Oggi ci ritroviamo volontari di ogni denominazione, ciascuno secondo i propri carismi e ministeri e i doni ricevuti. Tutti quanti noi possiamo dire di aver ricevuto il carisma della sofferenza, come rileva ogni giorno il venerabile Giunio Tinarelli. Oggi siamo chiamati a gustare e distribuire la grazia ricevuta, della misericordia, della gioia, perché tutti possiamo credere in Gesù”.
La celebrazione si è conclusa con la preghiera alla Madonna della Misericordia nella cappella della cattedrale di Terni che custodisce l’immagine della Madonna copatrona della città di Terni.
Giunio Tinarelli, che morì ad appena 44 anni di cui venti trascorsi nell’immobilità, è stato un esempio immenso di vocazione alla sofferenza, di una fede incrollabile, testimoniata con forza nel dolore. Comunicò sempre questa sua grande fede agli altri anche nella sofferenza attraverso mani, penna, carta e leggio, i suoi nuovi ferri del mestiere, conversando con gli amici e con la gente che lo andava a visitare per consolarlo. Dal suo letto Giunio ha sconfitto tante illusioni che rendono triste e amara la vita degli uomini, ricordando che la felicità non sta nell’amare se stessi o nella salute o nella tranquillità, ma che la felicità e la pace stanno nell’amare gli altri.