Portare al centro dell’attenzione del dibattito politico ed istituzionale il lavoro e la sua valorizzazione senza tralasciare ambiente e welfare. Per questo Cgil, Cisl e Uil della provincia di Terni hanno elaborato la piattaforma “Per un nuovo modello di sviluppo della provincia ternana”. Un documento al quale hanno lavorato quasi un anno, una proposta complessa che si articola in quattro direttrici: salute, ambiente e sicurezza; infrastrutture; appalti; welfare e formazione.
“Terni è stata riconosciuta area di crisi complessa ormai da tempo, spiega Alessandro Rampiconi della Cgil, ma questa fase sta vivendo una situazione di stallo. Oggi il sindacato confederale si interroga e immagina un nuovo modello di sviluppo con proposte concrete che partono dalle questioni sindacali che verranno discusse nelle assemblee con i lavoratori poi con le controparti, sia istituzionali che datoriali”.
“Questo territorio è fortemente gravato da una profonda crisi, aggiunge Angelo Manzotti della Cisl, quindi Cgil, Cisl e Uil con questo documento vuole portare al centro dell’attenzione il rilancio della politica del lavoro, il lavoro dignitoso e soprattutto calato in una economia circolare con una particolare attenzione alle questioni ambientali”.
“Questo è un territorio che nel breve periodo ha perso tutti i suoi centri decisionali, basta ricordare l’Arpa, la Camera di commercio, la Ausl, molti uffici pubblici che hanno perso la loro dirigenza, e quant’altro. In questo contesto, sottolinea Guglielmo Bizzarri della Uil,noi oggi abbiamo una grande opportunità che è quella della gestione delle risorse derivanti dal riconoscimento di Terni come area di crisi complessa. Il nostro documento si cala in questo contesto e vuole rilanciare le questioni che riguardano il welfare, la sanità, la salute nel suo complesso, l’ambiente, la sicurezza. Tutte problematiche che noi abbiamo intenzione di sottoporre non solo alla parte istituzionale e quindi alle forze politiche, ma anche alle forze datoriali”.
Le questioni del lavoro, quindi, si intrecciano con il modello di città. Per questo i sindacati propongono il completamento dell’area logistica anche per migliorare l’ambiente, dal momento che attualmente transitano a Terni, giornalmente, 500 tir. E conseguentemente non si può pensare alla riapertura della zona a traffico limitato. Per gli appalti, che hanno penalizzato i lavoratori e la qualità del lavoro, serve una legge regionale sul modello della Toscana, nonché un protocollo provinciale con la cabina di regia presso la Prefettura. Per quanto riguarda il welfare è necessario abbattere le liste di attesa, mettere in sinergia le attività delle imprese del territorio con i servizi per il cittadino.
“In una fase in cui le condizioni generali di crisi hanno determinato solitudini, disperazione e conflitti, rimettere insieme i bisogni e le persone rimane l’obiettivo da raggiungere”.