La Cascata. Gira e rigira spesso a Terni- si parli di cultura, di ingegno, di turismo, di costume – è della cascata delle Marmore che si parla. E, intendiamoci, vale la pena se non altro perché essa può essere il biglietto da visita di un territorio (ormai non si sa più se dire provincia, comune o regione) che va in cerca di occasioni di rilancio economico. Se anche il turismo viene considerato facente parte dell’economia ternana è giusto puntare sull’argomento, far parlare della Cascata, utilizzare qualunque occasione, tutelarla, valorizzarla, promuoverla.
Per esempio: nella sola giornata di venerdì ci sono state due occasioni ghiotte inserite nella tappa ternana della manifestazione UmbriaLibri 2018 che tanto successo, si dice, abbia avuto. Una di queste era la presentazione della rivista (rivista, non magazine) “Passaggi” che dedica alla cascata delle Marmore un lungo e circostanziato saggio di Miro Virili, uno che ne conosce ogni spuntone roccioso ed ogni schizzo d’acqua. E’ stata l’occasione per porre una questione di fondo: la Cascata è un bene ambientale o un bene culturale? Ossia: va considerata parte di un ambiente naturale, anche se come noto è una gigantesca opera dell’uomo, o va considerata un bene culturale, ossia un qualcosa che fa parte della storia dell’uomo, che con la sua presenza ha segnato, indirizzato la vita; ha richiamato studiosi, scrittori, paesaggisti e tutti quelli del Grand Tour, per esempio, favorendo un mescolarsi di esperienze, di lingue, di conoscenze ed alla fine facendo crescere anche la collettività indigena?
Il vicesindaco ed assessore alla cultura, Andrea Giuli propende – giustamente – per questa seconda ipotesi la quale pretende però un’attenzione nuova da parte della gente ed in primis delle istituzioni locali.
L’altra occasione di parlare della Cascata, c’era stata un’ora prima al museo diocesano, sede – se si vuole – decentrata rispetto alla Bct dove si sono sviluppate tutte le altre presentazioni di UmbriaLibri. Un’occasione che da sola serve come cartina tornasole proprio di quell’attenzione che merita la Cascata delle Marmore se la intendiamo bene culturale. In quella sede decentrata c’è stata anche l’opportunità di andare oltre, travalicare una mentalità “provinciale”, gretta e perciò contraddittoria, e di discutere di valorizzare Cascata e territorio sul piano culturale e della promozione turistica d’eccellenza. Qualcosa in più e diverso dal fenomeno, da una presenza voluta dal caso, per cui uno passa , la guarda, spalanca la bocca in un “oooh” di meraviglia e se ne va.
La possibilità di affrontare questi temi è stata la presentazione del libro scritto a quattro mano da Luca Tomio e Marco Torricelli, editore Morlacchi (manco a farla apposta lo stesso di Passaggi). Uno studioso ed un giornalista; uno più interessato alla valorizzazione scientifico-culturale, l’altro a quella turistico promozional-culturale.
Si parla, come molti sanno, di una scoperta dello studioso, un disegno di Leonardo Da Vinci che rappresenta o rappresenterebbe la Cascata della Marmore, e la piana di Terni così come la vide il Genio. Una scoperta bisognosa di tanti supporti scientifici molti dei quali acclarati, al punto che la faccenda ha destato l’interesse del mondo accademico, di enti ed istituzioni a Milano e a Perugia che si è subito detta interessata alla esposizione del disegno, fin da subito e anche in vista delle celebrazione del Cinquecentenario di Leonardo. Ma non a Terni. Tomio e Torricelli raccontano anche delle vicissitudini, dei bastoni tra le ruote, della noncuranza se non dell’ostilità verso una scoperta che, male che vada, fornisce in ogni modo l’occasione di parlare della Cascata delle Marmore collegata al nome di Leonardo, l’italiano più noto nel mondo.
Apposta c’era tanta gente al museo diocesano, per la presentazione del libro di Tomio e Torricelli: perché c’era l’opportunità di parlarne, di dire la propria, di interessarsi comunque a fare passi avanti anche sul fronte della conoscenza e della ricerca di certezze. C’erano tante persone, c’era il vescovo, c’era in consigliere comunale, Federico Brizi, c’era il consigliere regionale Eros Brega: non c’era il vicesindaco e assessore alla cultura e mancava perciò il Comune di Terni, l’amministrazione pubblica che – a regola di bazzica – sembrerebbe invece dover essere la maggiore interessata. O la Cascata delle Marmore di Leonardo Da Vinci è considerata di sinistra?
Il libro su Leonardo e la Cascata: ecco la lettera aperta degli autori e dell’editore al vicesindaco di Terni
Dottor Andrea Giuli,
ci permetta di esprimere tutto il nostro apprezzamento e di dichiarare che siamo d’accordo con Lei: la tappa ternana dell’edizione 2018 di Umbrialibri è stata «un successo da replicare». Soprattutto perché – temiamo che a Lei ed ai suoi collaboratori la cosa sia sfuggita – le presentazioni offerte non sono state 27, come Lei ha dichiarato, ma 28 e le presenze, grazie proprio a quella da Lei e dai suoi collaboratori trascurata ed alla quale hanno partecipato oltre 100 persone (si allegano foto), sono state molte di più delle 1.200 da Lei dichiarate in una nota ufficiale apparsa sul sito internet del Comune di Terni. http://www.comune.terni.it/news/umbria-libri-trasforma-terni-una-cittadella-della-parola
Secondo Lei ed i suoi collaboratori, infatti, «l’appuntamento editoriale, che si è tenuto dal 18 al 20 ottobre in bct–biblioteca comunale Terni, ha raccolto consensi e grande partecipazione» e questo è indubbiamente vero, ma – Lei ci perdonerà – nel Suo bilancio registriamo una dimenticanza grave e forse una piccola scortesia, non certo nei nostri confronti, ma verso il Vescovo di Terni Narni Amelia, Padre Giuseppe Piemontese, visto che la presentazione che Lei mostra di non considerare (probabilmente a causa di un difetto di comunicazione con i Suoi collaboratori) è quella che si è svolta, con la preziosa partecipazione dello stesso Vescovo, venerdì 19 ottobre al Museo Diocesano di Terni e regolarmente inserita nel programma ufficiale di Umbrialibri 2018.
Leonardo da Vinci. Le radici umbre del genio, di Luca Tomìo e Marco Torricelli (Morlacchi editore)
Quel giorno, dottor Giuli, è stato infatti presentato – per la prima volta nella città di Terni – il libro “Leonardo da Vinci. Le radici umbre del Genio”. Ecco, proprio quella presentazione numero 28 che a Lei ed ai Suoi collaboratori deve essere sfuggita.
Peccato, perché visto che il tema della manifestazione era “La cura delle idee”, riteniamo che tutte le idee meritino la stessa cura. E chi le espone meriti lo stesso rispetto.
L’Editore e gli autori del libro “Leonardo da Vinci. Le radici umbre del Genio”