“Il nostro è un gesto di tigna, lo facciamo apposta. Abbiamo ancora tante cose da dire. Crediamo nella resistenza ma sopravvivere a tutti i costi non è la nostra strategia. Non vogliamo cedere ad una politica culturale che si addormenta, che rinuncia ad investire nel contemporaneo e nella ricerca”. Linda Di Pietro di Indisciplinarte parla chiaro: il Terni Festival Internazionale della Creazione Contemporanea, che quest’anno si intitola “The end of now”, non è un commiato nostalgico ma un tunnel verso il futuro, un gesto artistico elaborato in collaborazione aperta con gli artisti che ne hanno condiviso la storia. Finita la storica collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria, la Regione è l’unico ente che sostiene economicamente il Festival mentre il Comune partecipa concedendo i propri spazi. Nonostante ciò sono stati veramente tanti gli artisti che hanno raccolto l’appello di Indisciplinarte per sostenere un’iniziativa che negli anni è diventata punto di riferimento per la comunità cittadina e non solo. Ne è nato un festival come gesto partecipato creato con 38 artisti nazionali ed internazionali che, dal 21 al 23 settembre, daranno vita ad un cartellone ridotto nel tempo ma non nella densità né nello spazio.
Lo spazio è la cornice tematica e fisica nel quale si cimenteranno gli artisti.
Il collettivo Parasite 2.0 creerà un’installazione fisica nomade, che apparirà dalle ore 15.30 in due piazze della città, con 20 artisti che immagineranno il futuro che vorremmo vivere sul Pianeta Terra.
Si inizia il 21 settembre alle ore 19 in piazza Europa con una performance del pianista Marino Formenti, una sonata di 5 ore del brano “Povera Patria” di Franco Battiato, per poi proseguire alle ore 21 al CAOS, Centro Arti Opificio Siri, con i Babilonia Teatro e il loro spettacolo di musica e teatro “Calcinculo sulla luna”.
Il 22 alle ore 19.30 Quim Bigas Bassart propone il lavoro scenico “La Llista”, a seguire “Combattimento”, performance di Muta Imago e il “Talk show” di Teatro Sotterraneo.
Il 23 alle ore 12 Brunch con Silvia Costa, alle 17 “The Imaginary Symposium” di Danae Theodoridou e l’installazione performativo “Cases” di Xesca Salva’. Infine il regista Milo Rau presenterà un documentario dedicato alla guerra economica in Congo.
Inoltre tutte le sere, dalle ore 19, al CAOS spazio a Little Fun Place di OHT_office for human theatre, un piccolo padiglione nomade, una roulotte in cui filosofia e cinema si alternano a lettura olistica dei tarocchi con Irene Fucilli; la serata vinilica night; la serata dedicata all’osservazione del cielo; dj set, spettacoli, talk show, musica.