Se nel 2020 la Lega vincerà le elezioni regionali in Umbria cancellerà la legge contro l’omofobia approvata lo scorso dicembre dalla giunta di centro sinistra. Lo ha annunciato questa mattina il consigliere della Lega, Valerio Mancini, intervenendo alla conferenza sul protocollo attuativo della legge regionale ‘3/2017′ “Norme contro le discriminazioni e la violenza determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”, annunciando che “se nel 2020 ci sarà, come auspichiamo, un cambio nell’Amministrazione regionale, leggi come queste verranno immediatamente cancellate: basta con osservatori, norme inutili, iniziative ideologiche. Immaginiamo una scuola in cui si educa e in cui gli attori del progetto educativo sono le famiglie e gli insegnanti e nessun altro. Invitiamo quindi tutti i sindaci e non firmare il protocollo inviato dalla Giunta, quel documento che deve restare nei cassetti. Annuncio che dopo Todi, presenteremo anche nei Comuni di Città di Castello e Umbertide una mozione per l’istituzione della giornata della famiglia tradizionale”.
Secondo Mancini, quella del 2017 è “una legge iniqua. La Regione Umbria dovrebbe avere un approccio diverso alla sicurezza educativa, ai comportamenti degli studenti. Questa legge invece mette l’accento solo su alcuni discriminati, dimenticando gli altri e dimostrando scarsa fiducia nei confronti del corpo docente, che invece svolge attività di prevenzione verso il bullismo e le azioni discriminatorie. La Regione invece vuole coinvolgere direttamente gli studenti, dando spazio ad alcune associazioni, superando i docenti, con un protocollo molto discutibile. Vengono reperiti fondi per queste iniziative, che coinvolgono un numero molto limitato di casi mentre invece non si trovano risorse per problematiche ben più sentite. Si tratta di una visione ideologica che non persegue invece obiettivi concreti e ragionevoli”.