“Ad oggi i soldi per rinnovare la convenzione, che scade quest’anno, di 60 mila euro, con l’Ente Cantamaggio, non ci sono.Non ci sono 60 mila euro, non ci sono 6 mila euro e nemmeno 600 euro.Questo è un dato di fatto. Quindi, se per fare la sfilata dei Carri occorrono 60 mila euro, ad oggi, la sfilata dei Carri, non si può oggettivamente fare.
Detto questo, entro questo mese convocherò un tavolo, molto operativo, con l’Ente Cantamaggio e una serie di personalità locali che, a vario titolo, da sempre si occupano di questa Festa e con zero euro, o quasi, cercheremo di capire come fare un’edizione Zero del Cantamaggio 2019.Una edizione di transizione, una Festa della Primavera ternana.”
Sono parole del vice sindaco Andrea Giuli, con delega alla cultura, il quale, specifica, ad oggi, con quale situazione deve fare i conti tutti giorni con le associazioni che bussano alla sua porta e, purtroppo, viste le condizioni di bancarotta tecnica in cui versa l’Ente, con “la festa che è finita.”
“Dobbiamo fare tutti uno sforzo di fantasia per salvare la festa e possibilmente farla anche più bella – dice Giuli – non sono certo io che voglio affossare i Carri ma non ci sono i soldi.Quindi, o si trovano degli sponsor e io li sto cercando tutti giorni, o tutto è a rischio perché io, con zero euro, devo fare il Natale, con zero euro devo fare il San Valentino, con zero devo fare il Cantamaggio e mi vedo costretto a far pagare le sale pubbliche, che erano gratuite, alle associazioni che organizzano le stagioni concertistiche.Io, però devo essere chiaro, devo parlare il linguaggio della verità. Se poi a febbraio, arriva la Regione che mette sul piatto 100 mila euro, io sarei il più contento.”
In ogni caso Giuli non chiude definitivamente alla possibilità che la sfilata dei Carri si faccia:”magari si potrebbero fare meno Carri.Non 9 ma 3, le scuole, i quartieri, i borghi, si mettono insieme, per un anno.Io sono dispiaciuto ma non so cosa fare.”
“Tanto per essere chiari – ribadisce il vice sindaco – oggi non avrei nemmeno 300 euro per andare in un vivaio e acquistare un albero di Natale da mettere in piazza.Sto impegnando degli sponsor e qualcuno sembra interessato.”
Con un battuta efficace Giuli si è autodefinito “assessore alla questua” che rende bene l’idea della scomodissima situazione in cui si trova ad operare.
“Io avrei la volontà di fare un bel Natale e un bel Cantamaggio ma la realtà è questa.I miei interlocutori lo devono capire.Mettiamoci intorno a un tavolo, facciamo uno sforzo di creatività, puntiamo sul volontariato e inventiamoci qualche cosa magari da questo incontro potrebbe venire fuori qualche bella idea.”
C’è da dire che l’Ente Cantamaggio, prima che Andrea Giuli confermasse a Terni in Rete la convocazione di un tavolo proprio sul Cantamaggio entro questo mese, aveva richiesto al vice sindaco e assessore alla cultura un incontro per definire “l’eventuale programmazione della 123^ edizione del Cantamaggio e, conseguentemente, il rinnovo della convenzione tra l’Amministrazione comunale e l’Ente Cantamaggio finalizzata alla pianificazione dei prossimi eventi.”