Sul teatro Verdi interviene l’assessore ai Lavori Pubblici Enrico Melasecche che ribadisce che l’iter seguito dal Comune di Terni è l’unico possibile ed è stato condiviso sia dal sindaco Latini che dall’assessore alla cultura Giuli.
“Dopo oltre 10 anni – scrive l’assessore – abbiamo ricomposto il quadro complessivo di un problema reso difficile da errori, mancanza di prospettiva da parte di chi ha governato ma anche con sano realismo rispetto alla incapacità patologica di decidere, con rapporti contrattuali creati con leggerezza, ecc, ecc.
Sul tema si intrecciano aspetti culturali, storici, architettonici, strutturali, normativi, impiantistici ed interistituzionali estremamente complessi.
C’è stato un lavoro particolarmente difficile per dipanare la matassa che si era fin troppo aggrovigliata per ripartire finalmente con le uniche certezze possibili.
Con assoluto senso di responsabilità per il ruolo che la città ha assegnato a questa giunta.
Possiamo finalmente guardare avanti, senza cadere nel tranello di inutili polemiche “fra guelfi e ghibellini”.”
L’assessore Melasecche sottolinea come, in democrazia, sia giusto che ognuno esprima le proprie idee ma ”
quando viene il momento di decidere chi è chiamato a tale compito non può esimersi dal farlo.
Abbiamo invitato moltissime volte con il Sindaco chi sosteneva a spada tratta la propria capacità di interlocuzione con la Soprintendenza ed il Ministero per i Beni Culturali di attivarsi direttamente per far valere quelle che si ritenevano le proprie ragioni.
Ma dopo mesi e mesi nulla di nulla in tal senso è stato prodotto. Neanche minimamente è stata scalfita la posizione ufficiale dello Stato.”
“Terni – secondo l’assessore – non può attendere altri 10 anni di nulla.
Né può accettarsi il ricatto di “O Poletti o nulla” perché una intera città con i suoi 110.000 abitanti è stanca delle diatribe in includenti che hanno ingessato Terni per troppo tempo.”