La crisi non è finita e in Umbria Terni paga il prezzo maggiore. È un quadro veramente fosco quello tracciato nella conferenza stampa di inizio anno dal segretario generale della Cgil di Terni Claudio Cipollae dal nuovo responsabile regionale dell’Ires Cgil Fabrizio Fratini.
La situazione economica nella provincia ternana conferma una difficoltà strutturale – è stato detto – con circa 1000 persone che hanno perso il lavoro e quelle che sono in cerca di occupazione sono aumentate di quasi 2000 unità; aumenta la disoccupazione giovanile; la popolazione inattiva è arrivata in provincia di Terni a 105mila unità, dato superiore a quello della forza lavoro; molte crisi aziendali non si sono ancora concluse, specie nei settori metalmeccanico, chimico, della cooperazione sociale; sono peggiorate le condizioni di lavoro, ci sono meno diritti, meno tutele, meno salario; è aumentata la cassa integrazione, con oltre 1,6 milioni di ore richieste nella provincia di Terni nei primi 11 mesi del 2019; calano le esportazioni; la popolazione invecchia e c’è una notevole fuga di cervelli.
“Purtroppo questi numeri e queste tendenze confermano le nostre analisi e le nostre preoccupazioni – ha detto FabrizioFratini – così come confermano i nostri dubbi rispetto a uno strumento come il reddito di cittadinanza che, numeri alla mano, si è dimostrato inadatto a rispondere alle difficoltà di carattere economico ed occupazionale del territorio”.
“Questi dati testimoniano che la nostra provincia sconta difficoltà maggiori rispetto al resto dell’Umbria, ha ribadito Claudio Cipolla, le difficoltà sono strutturate e ci fanno preoccupare perché se non si dà una risposta e si inverte questa tendenza a rischio ci saranno altri posti di lavoro”.
A fronte di una situazione così devastante, comunque, il sindacato può vantare alcuni risultati significativi.
“Chiudiamo il 2019 con un incremento di iscritti, circa 600 unità, superando così i 24mila tesserati. E anche sul fronte della tutela individuale offerta dalla nostra rete di servizi (ufficio vertenze, patronato Inca e servizi fiscali Caaf) registriamo un numero di accessi altissimo, circa 54mila. Questo significa che c’è sempre più bisogno di sindacato, ha aggiunto il segretario, perché la crisi acuisce disuguaglianze e ingiustizie, ma significa anche che al sindacato viene riconosciuto un ruolo importante di garanzia e rispetto dei diritti delle persone. Abbiamo fatto la nostra parte, ha concluso Cipolla, ma dobbiamo migliorarci. Dobbiamo essere più presenti nei luoghi di lavoro e tra le persone, combattere le disuguaglianze, offrendo rappresentanza e tutela a tutti. La nostra organizzazione non si rassegna al trend negativo”.
A margine della conferenza è stato poi annunciata un’iniziativa che si terrà il 16 gennaio ad Orvieto con la partecipazione di Susanna Camusso.