La senatrice a vita Liliana Segre non sarà a Terni, lunedì 27 gennaio in occasione della giornata della memoria. La Segre era stata invitata dall’istituto comprensivo De Filis. La senatrice ha comunque scritto una lunga lettera agli alunni ringraziandoli per l’invito, lettera che verrà letta la mattina del 27 gennaio al Cityplex-Politeama dove sono in programma alcune iniziative dell’istituto.
La senatrice era stata contattata dalla professoressa Betti Piemontese. E’ lei stessa a raccontare come sono andate le cose: “a ottobre scorso ho deciso di scriverle raccontando il mio impegno per la giornata della Memoria nella mia scuola e, dopo qualche giorno, con mio grande stupore, ho ricevuto una sua risposta. Ammiro questa donna, eletta senatrice a vita nel 2018 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, perché ha a che fare con la storia di tutta l’Italia.
Ha a che fare con la storia di questo Paese per la forza con cui ha curato le ferite che le hanno lasciato addosso le vergognose leggi razziali promulgate nel 1938. Ha a che fare con il presente di questo Paese per la dignità e l’eleganza con cui sta affrontando il clima di odio nel quale si muove oggi, per la colpa non più soltanto di essere nata, ma anche di essere sopravvissuta.
Ha a che fare col futuro di questo Paese, perché i personaggi di tale spessore sono il cemento con cui si costruiscono le democrazie.”
“Cari ragazzi, vorrei essere con voi, guardarvi in volto, negli occhi, conoscere ognuno di voi. Non è possibile a causa della mia età e della stanchezza e quindi ecco le parole che vorrei riportarvi a voce”, questo l’incipit della lettera agli studenti.
Saranno 750 alunni gli studenti della “De Filis” che parteciperanno ad un momento di riflessione condivisa sui temi legati alla Shoah, l’antisemitismo o argomenti ad essa strettamente legati e purtroppo molto attuali come la paura del diverso, l’indifferenza e i pregiudizi. I bambini della scuola primaria vedranno il “Mio fratello rincorre i dinosauri”.
Gli studenti della scuola secondaria di primo grado vedranno il film documentario “Anne Frank:vite parallele” , che ripercorre la vita di Anne Frank attraverso le pagine del suo diario e presenta contemporaneamente la vita di donne che hanno vissuto lo stesso dramma di Anne ma che sono sopravvissute e diventate testimoni della Shoah.
“Il mio messaggio vi invita a non dimenticare la tragedia e l’orrore che è stata la persecuzione razziale, ma vuole essere un invito a non perdere mai la speranza e a camminare, una gamba davanti all’altra” – ha scritto fra l’altro Liliana Segre nella sua lettera – che la marcia che vi aspetta sia la marcia della vita. Un abbraccio a tutti.“
LA LETTERA DELLA SENATRICE LILIANA SEGRE
Cari ragazzi dell’Istituto Comprensivo De Filis di Terni,
vorrei essere con voi, guardarvi in volto, negli occhi, conoscere ognuno di voi. Non è possibile a causa della mia età e della stanchezza e quindi ecco le parole che vorrei riportarvi a voce:
ll mio impegno, la mia missione, è tramandare la Memoria, in un mondo pieno di ingiustizie è l’unico vaccino contro l’indifferenza.” “Sui vostri monumenti alla Shoah non scrivete violenza, razzismo, dittatura e altre parole ovvie, scrivete
‘indifferenza’: perché nei giorni in cui ci rastrellarono, più che la violenza delle SS e dei loro aguzzini fascisti, furono le finestre socchiuse del quartiere, i silenzi di chi avrebbe potuto gridare anziché origliare dalle porte, a ucciderci prima del campo di sterminio”.
Oggi è passato tanto tempo, quasi tutti i testimoni sono morti. Dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ripetersi.
“Ricordare è sempre importante”. Il razzismo non è mai sopito, oggi riemerge è in molte forme, così come l’indifferenza generale, quando i senza nome eravamo noi ebrei. Oggi percepisco la stessa indifferenza per quelle centinaia di migranti che muoiono nel Mediterraneo, vorrei che tutti partecipassero con pietà e umana commozione al dramma di tanti bambini resi orfani e adulti perseguitati o cacciati di casa, ora come allora.
Io sono una nonna, ho tre nipoti maschi, i miei gioielli, poco più grandi di voi. Quando sono diventata nonna del primo, Edoardo, ho capito che era arrivato il momento di iniziare a parlare, raccontare la mia storia. Lo faccio per quei sei milioni di persone che non hanno potuto tornare e raccontare. Voi ragazzi siete i miei nipoti ideali, dopo tanti anni vi conosco bene come interlocutori, siete un pubblico straordinario, attentissimo, la vera eredità di testimonianza. Finché avrò fiato continuerò a portare il mio messaggio tra voi. Non posso pensare che tutti diventerete “candele della Memoria” ma se anche solo uno coglierà il testimone, saprò che ne è valsa la pena.
La violenza, l’odio, la vendetta non devono mai avere il sopravvento sulla vostra umanità.
Nella mia storia parlo di morte, di orrore e di odio, ma racconto anche la forza travolgente della vita e il ripudio alla vendetta e alla violenza. “Non dite mai: non ce la faccio, siamo fortissimi e dentro di noi si celano energie sconosciute”.
Il mio messaggio vi invita a non dimenticare la tragedia e l’orrore che è stata la persecuzione razziale, ma vuole essere un invito a non perdere mai la speranza e a camminare, una gamba davanti all’altra. Che la marcia che vi aspetta sia la marcia della vita.
Un abbraccio a tutti.
Liliana Segre.