“Leggiamo in queste ore la determina che proroga per il mese di aprile, per oltre 32 mila euro, su un totale complessivo di circa 400 mila euro l’anno, gli stipendi per sindaco e assessori. Riteniamo che in questa fase sia una assegnazione di risorse quantomeno indelicata che non tiene conto della grande emergenza che la nostra città, il Paese intero stanno vivendo.
Riteniamo piuttosto che tutti gli amministratori che percepiscono una indennità fissa, presidente del consiglio comunale compreso, debbano dare un contributo serio e concreto alla emergenza in corso.”
E’ quanto afferma la capogruppo di Uniti per Terni in consiglio comunale.
“Chiediamo – aggiunge la Pincardini – che tutte le indennità, che variano per gli amministratori da 1639 euro alle 4 mila del vicesindaco alle 5 mila e 466 del sindaco, siano devolute alle raccolte di fondi in atto per acquistare materiale di protezione per gli operatori sanitari, compresi i medici di famiglia. La nostra richiesta è supportata anche dal fatto che ci sono funzioni, come quella della presidenza del consiglio comunale, o assessorati, che da settimane sono sostanzialmente inattivi perché la loro funzione è stata sospesa dalla emergenza in corso.
Facciamo presente che in Umbria e in Italia tanti amministratori, di qualunque colore politico, hanno avvertito l’esigenza di dare un contributo reale alla emergenza in corso. Citiamo i casi di Narni, Bastia Umbra, Torgiano, ma anche di alcuni comuni della Toscana e della Romagna. E a proposito di amministrazioni comunali facciamo di nuovo presente che a fronte della emergenza economica che accompagna quella sanitaria i sindaci di Todi e di Foligno hanno recepito proposte analoghe a quelle che abbiamo avanzato noi di Uniti per Terni: la sospensione delle tasse, delle tariffe, delle imposte locali.!
Rammentiamo al sindaco e alla sua giunta – conclude la Pincardini – che a Terni ci sono migliaia di famiglie che ,per la chiusura delle attività commerciali, degli esercizi pubblici, della sospensione della attività delle partite Iva , hanno seri e conclamati problemi per andare a fare la spesa”.