Il territorio dell’Umbria ha “un valore aggiunto” da proporre a livello nazionale per la ‘fase 2’ dell’emergenza coronavirus. Un modello “che porterò alla Conferenza delle regioni” ha annunciato la presidente della Regione Donatella Tesei nel corso di una video conferenza
stampa. Insieme al rettore dell’Università degli studi di Perugia Maurizio Oliviero, al prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia e all’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto ha presentato le prime linee guida per la riapertura delle attività produttive. Una fase “più difficile del chiudiamo tutto” ha evidenziato la presidente.
“Ci saranno interventi per l’economia con riaperture graduali e condizionate – ha detto Tesei – senza far scendere l’attenzione sugli aspetti sanitari perché ci possono essere ancora aumenti di contagiati, ma che andranno eventualmente tenuti sotto controllo. Sarà quindi, ha sottolineato Tesei, un momento di sicurezza per tutti, ma allo stesso tempo di apertura dell’economia e di ritorno graduale alla vita normale. Il nostro impegno continua quindi – ha concluso Tesei – facendo squadra e condividendo un percorso con un nuovo lavoro che concretizzeremo la prossima settimana”.
Le linee guida della proposta umbra in merito alla riapertura delle attività produttive, allo scadere dell’attuale Dpcm, prevedono mascherine, guanti e tute protettive per i lavoratori, distanziamento nei luoghi di lavoro, misurazione della temperatura e screening continui per i dipendenti anche attraverso test seriologici, una metodica lavoro che varierà a seconda delle aziende con la definizione di protocolli e modelli aziendali.
“Ci prepariamo a ripartire nella maniera che garantisce la massima sicurezza e la tutela della salute, ha tenuto a precisare l’assessore regionale alla Salute Luca Coletto, abbiamo gestito con buoni risultati la fase acuta della pandemia, ora dobbiamo vincere la pandemia economica e ridare forza al territorio umbro. La fase 2 non sarà semplice – ha rilevato – ed è certo che nella ripartenza ognuno di noi si dovrà abituare a indossare dispositivi di protezione individuale: questo ci permetterà di ripartire in sicurezza”.
Il Prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia nel sottolineare l’importanza della collaborazione istituzionale nella gestione dell’emergenza e “il grande senso di responsabilità” dimostrato dalla collettività umbra, ha ricordato le attività svolte dalla Prefettura per la ripartenza delle attività nel rispetto della legalità e della sicurezza.
Il Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Perugia Maurizio Oliviero nel rimarcare a sua volta la valenza di “una strategia condivisa che produce benefici da parte di una grande macchina che lavora non solo per questa regione ma per questo Paese” e che “il nostro faro di riferimento è la tutela della salute”, si è soffermato sul Gos, il Gruppo operativo di supporto istituito dall’Università. “Ha iniziato a lavorare per la produzione dei reagenti di alta qualità, indispensabili per l’esecuzione dei tamponi e carenti a livello nazionale, facendo sì – ha detto – che in Umbria sia stata garantita la continuità della rilevazione dei casi di contagio. Nei laboratori universitari siamo in grado di produrre anche disinfettanti e antivirali. È stata avviata, inoltre, una valutazione sulle tipologie di mascherine per la protezione individuale”. Un impegno che si aggiunge allo studio “su come l’Umbria, un piccolo microcosmo, possa rimettersi in moto da maggio, dal punto di vista sociale ed economico, in condizioni di sicurezza, analizzando i fabbisogni del territorio. Potrà essere una grande occasione – ha rilevato – e dare vita a piccoli cluster di economia. Un modello di riferimento nazionale”.