Nottate insonni passate a studiare, scavare fino in fondo i meandri più nascosti della mente per cercare soluzioni, la bocca impastata per i tanti caffè bevuti per cercare di restare lucidi… Sacrifici, certo, ma ne è valsa la pena: la posta in gioco era alta, la sfida di quelle epocali, il tema del compito pesante come un Tir carico di piombo: “Rinasci Terni”.
Poi ecco la soluzione. Articolata, per certi versi complessa sicuramente “rivoluzionaria” nei contenuti.
Ora però tutti quei sacrifici rischiano di essere buttati al vento. Il piano “Rinasci Terni” pare che il Comune di Terni lo abbia al momento congelato. Grande delusione nell’assessore competente? Uno talmente serio che per risolvere un altro problema immane, l’attraversamento di Corso Tacito da parte delle auto che spezzano in due l’area pedonale, ha per prima cosa proceduto ad un sopralluogo, per rendersi conto “de visu” (probabilmente non c‘era mai passato, lui, in quel punto del centro di Terni). Quell’attraversamento ora non dà più pensieri. Non perché si è risolto – è tutto come prima – ma perché ogni stilla di creatività è stata assorbita da “Rinasci…”, il piano per far ripartire in quarta il commercio e l’artigianato nel centro cittadino di Terni, roba che ci provano da decenni.
Tutto bloccato, invece. Sembra perché non ci sia una grande certezza di reperire la copertura finanziaria (mannaggia a quelli che hanno governato fino a due anni e mezzo fa che si sono spesi ogni cosa). E così misure vitali come la sosta gratuita nei parcheggi a pagamento per due ore il giovedì e il venerdì e per tutto il sabato; la possibilità di mettere tavoli all’aperto con un bello sconto e persino allargandosi sui parcheggi (quei pochi che ce ne sono) vanno a farsi friggere.
Domanda: e tutti gli altri provvedimenti studiati?
Ma quali altri provvedimenti. La rinascita di Terni, del commercio in centro è legata tutta e solo a quelle due orette. Va bene che tutto fa’, diceva quello che stava al mare con la suocera, ma a naso sembrerebbero “pezze calle”.