E’ arrivato il parere richiesto dal segretario generale del Comune di Terni, Giampaolo Giunta, su mandato del Presidente del consiglio comunale, Francesco Maria Ferranti, in merito alla posizione del dottor Raffaello Federighi.
Come si ricorderà Federighi fu eletto nel 2018 consigliere comunale nelle fila di Forza Italia. Fu dichiarato decaduto, in base alla Legge Severino, già nel settembre dello stesso anno.
Di recente, attraverso il suo legale, l’avvocato Massimo Proietti aveva posto all’attenzione del Presidente e di tutto il consiglio comunale la posizione del suo assistito.
Da qui la richiesta del segretario generale di un parere al Ministero dell’interno.
“Alla luce di quanto sopra, stante la sostanziale identità di disciplina dettata sul tema in esame dal decreto legislativo 235/2012 e dalla previgente normativa, è possibile confermare il principio espresso dalla Corte di Cassazione con le succitate sentenze, escludendo che il consigliere dichiarato decaduto in seguito a sentenza di condanna, sebbene riabilitato, possa rientrare a far parte del consiglio comunale. L’efficacia, ex nunc, della pronuncia di riabilitazione consentirà la candidatura alla successiva competizione elettorale, ma non la riammissione nell’attuale compagine consiliare, già reintegrata per effetto della surroga”.
Chiedendo sulla questione un parere alla Prefettura e al Ministero dell’interno, che infatti hanno risposto, è da ritenersi corretta la procedura adottata dal segretario generale del Comune di Terni e dal Presidente del consiglio comunale di Terni.
A Raffaello Federighi la possibilità di ricorrere alla Corte Costituzionale.