“Bisogna arrivare a una cultura della maternità responsabile. se non ci fosse una cultura patriarcale probabilmente noi saremmo già arrivate ad avere una nostra possibilità di agire , di determinare le scelte senza arrivare all’aborto. Io non credo che l’aborto sia una soluzione , bella, piacevole, perché è comunque un intervento violento sul corpo femminile però in questo momento noi ci battiamo perché penso che sia l’unico modo di rappresentare la libertà dell’autodeterminazione sulla fertilità”.
Lo ha detto la scrittrice Dacia Maraini che è intervenuta ad un dibattito in streaming organizzato dalla Sardine dell’Umbria.
Il tema era: “Sui diritti inviolabili delle donne, la RU 486”. Vi hanno preso parte, oltre la Maraini, le psicoterapeute Rosella De Leonibus e Federica Di Martino, la ginecologa Marina Toschi. Hanno introdotto e moderato il dibattito Luca Montali e Michael Crisantemi, in rappresentanza delle Sardine dell’Umbria.
“Da un parte io mi batto per la libertà dell’aborto, naturalmente nelle primissime settimane, ora ci sono anche tanti sistemi molto semplici e indolori, però , dall’altra parte, sinceramente io non credo che l’aborto sia una soluzione.Io credo che bisogna andare al di là dell’aborto, che bisogna agire e lavorare per una maternità responsabile ma, siccome la donna è stata lasciata sola e l’unica alternativa era quella dell’aborto, però colpevolizzato, è giusto fare questa battaglia di libertà dell’aborto, sinceramente però penso che ci sia qualche cos’altro di più importante che è la maternità responsabile che deve diventare un fatto culturale, condiviso”.
“Io non credo – ha aggiunto Dacia Maraini – che l’aborto sia una grande conquista, in se e per se, e io ho fatto tante battaglie per la legalizzazione dell’aborto perché era importantissimo dare alle donne questa possibilità. Sull’aborto clandestino, infatti, si facevano le più grandi nequizie da parte dei medici ma io credo che le donne non hanno piacere ad abortire, è come un minor male, non è una scelta libera ma una scelta condizionata , l’alternativa – ha ribadito la Maraini – è quella della maternità responsabile”.