Si è svolta questa mattina a Terni l’iniziativa organizzata dalla Regione Umbria, con la collaborazione di Sviluppumbria e delle amministrazioni comunali interessate, sul tema “Area di crisi Terni-Narni. Piano di rilancio e strumenti agevolativi”, che ha visto la presenza – tra gli altri – della presidente della Regione Catiuscia Marini, del vice presidente Fabio Paparelli del presidente di Sviluppumbria Gabrio Renzacci e del Commissario prefettizio di Terni Antonino Cufalo. Sono state 212 le aziende che, rispondendo alla “chiamata informale”, hanno comunicato la loro manifestazione di interesse a presentare progetti di reindustrializzazione nell’area di crisi industriale complessa Terni-Narni , mentre il prossimo 2 luglio saranno aperte le procedure del bando del Ministero dello sviluppo per la selezione di iniziative imprenditoriali previste dalla legge “181/1989” relative al “sistema locale del lavoro” di Terni. È il primo e significativo bando che dà avvio all’operatività del progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi complessa, così come previsto dall’Accordo di programma sottoscritto lo scorso 28 febbraio a Roma, tra i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo, Regione Umbria, Comuni di Terni e Narni. Nel frattempo la Regione Umbria sta già dando il via ad altre azioni sempre relative al grande progetto di reindustrializzazione dell’area Terni-Narni. Complessivamente saranno a disposizione oltre 58 milioni di euro, si legge in una nota, una dotazione finanziaria consistente che per la parte messa a disposizione dal MISE, 20 milioni di euro, non ha eguali tra le aree di crisi complessa in tutta Italia.
Ad illustrare nel dettaglio il quadro complessivo degli interventi e dei bandi che presto prenderanno il via, previsti dal progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area Terni-Narni , è stato il vice presidente della Regione Fabio Paparelli che ha voluto ricordare innanzitutto come il percorso per il riconoscimento di questo territorio quale “area industriale di crisi complessa” ha preso avvio con l’ordine del giorno approvato dall’Assemblea regionale nel 2014 “che pose la necessità – ha affermato Paparelli – di un intervento organico, utile per riqualificare e innovare il sistema produttivo e manifatturiero locale, quale condizione fondamentale per riaprire una prospettiva di crescita non solo per il comprensorio di Terni e Narni, ma per l’intera Umbria. Dal prossimo 2 luglio – ha poi sottolineato il vice presidente – le imprese avranno a disposizione il bando e le risorse per poter presentare i propri progetti esecutivi. Parte dunque concretamente la fase operativa di questo ambizioso progetto di riqualificazione industriale di questa area, con particolare attenzione sia ai processi di innovazione, sia all’industria e all’artigianato ‘4.0′. Le manifestazioni di interesse che abbiamo ricevuto ci dicono che sarà possibile creare circa 2000 nuovi posti di lavoro e determinare così un interessante sviluppo economico. Daremo ora vita ad un grande processo di ‘animazione’ insieme ad Invitalia e Sviluppumbria non solo diretto a stimolare la partecipazione delle imprese umbre, ma anche per favorire l’attrattività di questo territorio per imprese di tutto il Paese perché siamo convinti che questa parte dell’Umbria potrà conoscere un nuovo sviluppo e non può perdere questa opportunità”.
Gli indirizzi strategici del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area Terni-Narni riguardano il consolidamento delle produzioni e della ricerca nel settore della chimica verde; incentivazione delle aziende resilienti e di quelle della filiera metallurgica e agroalimentare; riqualificazione energetica ed ambientale; orientare e sostenere le piccole e medie imprese del manifatturiero verso specializzazioni a maggiore valore aggiunto; miglioramento della qualità ambientale delle attività produttive; agevolazione della riqualificazione e del reimpiego dei lavoratori; promozione di azioni formative e scientifiche a supporto dell’imprenditoria locale, con il coinvolgimento del Polo scientifico didattico di Terni e di altri enti formativi; potenziamento delle infrastrutture digitali e logistiche delle aree industriali.