Oggi pomeriggio un presidio dei lavoratori della Sangemini e di Amerino si è tenuto in viale della stazione a Terni davanti alla sede della Prefettura.
Una delegazione sindacale è stata anche ricevuta dal Prefetto Emilio Dario Sensi.
“E’ stato un colloquio fattivo e collaborativo – ha detto Paolo Sciaboletta, Flai Cgil – abbiamo detto al Prefetto che Acque Minerali Italia (proprietaria dei marchi, ndr) deve smetterla di far pesare le proprie inefficienze sulle spalle dei lavoratori”. Sciaboletta ha sottolineato come siano in calo sia le commesse che la produzione e di conseguenza sono in calo anche le vendite, “negli stabilimenti si vive alla giornata – ha aggiunto – c’è un forte scoramento da parte dei lavoratori, l’unica cosa che aumenta è la cassa integrazione. Non accetteremo mai nel piano industriale condizioni che prevedono lo smantellamento della produzione in Sangemini e il taglio dell’occupazione”.
“E’ a rischio la tenuta sociale – ha sottolineato Fabio Benedetti della Uila-Uil – i lavoratori sono devastati da 18 mesi di decurtazioni importanti dello stipendio”.
“Basta sacrifici dei lavoratori a fronte del nulla – ha ribadito Simone Dezi, Fai-Cisl – vogliamo essere resi partecipi del piano concordatario nel quale i due marchi devono essere centrali nel rilancio”.
“Se non sono in grado passassero la mano – sostiene Riccardo Liti, operaio della Sangemini – noi vogliamo risposte concrete, ci siamo stancati”.
Domani il presidio dei lavoratori del Gruppo AMI si terrà al Comune di San Gemini.