“Da oggi essere positivi in Umbria è una colpa. E costa anche un sacco di soldi. Tutti a carico dei cittadini che in caso di positività al test rapido antigenico o sierologico saranno obbligati a fare a loro spese il test molecolare di conferma in un laboratorio privato”.
E’ quanto affermano ì i consiglieri di minoranza in consiglio regionale: Fabio Paparelli, Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Donatella Porzi
(Pd), Thomas De Luca (M5S), Vincenzo Bianconi (Misto), Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria), che sulla questione annunciano la presentazione di
una interrogazione.
A loro ha risposto in serata l’assessore alla sanità Luca Coletto precisando che:” In merito all’effettuazione dei test per la ricerca di SARS-CoV-2 presso i luoghi di lavoro e le strutture private qualora un cittadino decida di effettuare un test antigenico o sierologico rapido presso un laboratorio privato, in caso di positività il laboratorio ha l’obbligo di informare il cittadino della possibilità di effettuare contestualmente presso il laboratorio il test molecolare, assumendosi l’onere dei costi. Diversamente, i cittadini potranno valutare se effettuare il tampone nelle strutture pubbliche e, così come avviene già nelle farmacie, di far trasmettere l’esito della positività dell’esame al medico di medicina generale e al dipartimento di prevenzione per la presa in carico del paziente e, quindi a spese del sistema sanitario regionale. Nel frattempo sarà obbligatorio l’isolamento fiduciario”.
“I criteri per effettuare i tamponi – ha aggiunto Coletto – saranno oggetto di una delibera che recepirà le linee di indirizzo per la sorveglianza e la strategia diagnostica nell’uso dei test per SARS-CoV-2 recentemente approvate dal comitato tecnico scientifico”.