Con una analisi sulla sua pagina Facebook il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Thomas De Luca difende l’operato del governo presieduto da Giuseppe Conte e accusa chi lo attacca tutti i giorni e lo vuol far cadere di voler mettere le mani sui tanti soldi del Recovery Fund per “dispensare le loro prebende ai grandi gruppi d’interesse, i pupari che da sempre controllano il passato e che ora vogliono anche il futuro”.
Da fastidio il fatto – secondo De Luca – che questo governo stia facendo qualcosa di sinistra.
DI THOMAS DE LUCA
Le loro mani sulla più grande partita economica del dopoguerra.
Quando sentite questo bombardamento continuo contro Conte, mettetevelo bene in testa, è solo questo il loro obiettivo: il controllo totale del Recovery Fund.
Spartire denaro, consociare, dispensare le loro prebende ai grandi gruppi d’interesse, i pupari che da sempre controllano il passato e che ora vogliono anche il futuro. Da fastidio un governo che per la prima volta sta facendo qualcosa di sinistra, nonostante abbia i suoi limiti.
Limiti dovuti anche dalla mancanza di maturità da parte del Movimento 5 Stelle che spesso non riesce a rivendicare con orgoglio le proprie questioni identitarie all’interno di un percorso politico, preso magari dal seguire i propri infantilismi autolesionistici. Perché parliamoci chiaramente il PD e il centrosinistra crescono quando cercano di somigliare al M5S e non quando seguono le sirene di chi sognava un partito ad immagine e somiglianza di Forza Italia.
Solo chi è in malafede non riconosce il valore di quanto fatto.
Solo i fanatici e coloro che volutamente non vogliono vedere possono affermare che gestire la più grande crisi del secolo e contemporaneamente mantenere il punto sulle questioni nodali sia stata un’impresa da poco.
Ogni volta che dalle “solite bocche” escono frasi come “Non si può solo distribuire bonus”, oppure neologismi come “Sussidistan”, questo Governo mi pare il migliore di quelli possibili. Loro che hanno succhiato il midollo dell’Italia, che hanno campato sulle nostre spalle per generazioni non si fanno scrupoli nel gettare fango su strumenti come il reddito di cittadinanza che rappresentano il minimo indispensabile in un paese civile. Uno strumento che ha tirato fuori dalla miseria e restituito dignità a milioni di persone.
Li abbiamo visti i governi di “quelli competenti” quei governi che “per la crescita” bisogna sacrificare i diritti dei lavoratori, mandare la gente in pensione il giorno prima di morire o svendere i beni comuni alle multinazionali.
Crescere per noi significa rimettere in moto il Paese con strumenti come il superbonus 110%, la misura più rivoluzionaria degli ultimi decenni. Raccogliere la sfida della sostenibilità e quella che sarà la terza rivoluzione industriale. Crescere significa crescere ridistribuendo la ricchezza senza che nessuno rimanga indietro. Non c’è crescita senza giustizia sociale.
Per questo non c’è alcun motivo ideale, nessuna critica politica nel gioco di Renzi e nella retorica di Salvini e della Meloni ma solo la voglia viscerale di eliminare Conte per sostituirsi a lui nel vuoto esercizio del potere.
In questa prospettiva Conte è un gigante tra i nani, l’unico che riesce ad imprimere una visione politica di prospettiva per questo paese.