Sono stanchi, stanchissimi, di aspettare e di seguire tutte le voci che si accavallano che parlano di soluzioni, che non arrivano mai: i sindacati della Sangemini hanno rilanciato la loro vertenza spiegando la perplessità del momento “sulla delicata situazione causata dall’attesa del piano industriale concordatario. Esprimono dubbi nel manifestarsi di fughe in avanti atte a spaccare il fronte dei lavoratori in un momento particolarmente complesso. Si delinea un percorso complicato che va affrontato nelle sedi opportune e nei giusti modi, dove l’unità e la solidarietà tra i lavoratori di tutti i siti restano un punto cardine. Non ci siamo mai sottratti al confronto e non accettiamo provocazioni da nessuno, ricordando che gli stabilimenti Umbri sono gli unici siti che producono cinque marchi importanti sul mercato, che nonostante le difficoltà del momento restano molto appetibili, e non possono pagare il prezzo di scelte scellerate che hanno portato il gruppo sull’orlo del fallimento. Restando altresì in attesa di affrontare nelle sedi istituzionali e quindi al Ministero la discussione in merito piano industriale, ancora al vaglio del tribunale, ribadiamo che non intendiamo essere ostaggio di nessuno. Qualora l’intenzione dell’azienda fosse finalizzata ad una forte riorganizzazione e alla perdita occupazionale, domanderemo con forza a chi di competenza di vagliare eventuali soggetti imprenditoriali che hanno manifestato o che manifesteranno interesse, nella convinzione che sia corretto dare spazio a chi crede nel rilancio dei siti umbri e nella tutela di tutta l’occupazione. Il nostro obiettivo primario è la salvaguardia occupazionale e il rispetto degli accordi presi in sede Regionale nel pieno rispetto delle concessioni. Auspicando che si riprendano le discussioni in un tavolo istituzionale quanto prima, ricordiamo che le dichiarazioni stampa da parte di tutti i soggetti coinvolti dovrebbero essere utilizzate con scopi informativi, non provocatori atti a dividere e ad alzare ulteriormente la tensione sociale”.