Sono state raccolte circa 250 firme dalla associazione “Marmore vive” sotto una petizione che è stata inviata al sindaco di Terni Leonardo Latini.
Nella petizione si chiede una cosa precisa, la riapertura del camping delle Marmore nello stesso luogo dove è stato per circa 50 anni, il parco dei Campacci.
“Con la presente petizione popolare – si legge – si intende chiedere a Lei, primo cittadino di Terni, che la sua amministrazione, la sua giunta comunale, il consiglio comunale stesso, rivedano in tempi brevissimi la decisione di riaprire il Campeggio Cascata delle Marmore nella sua ubicazione naturale. La modifica allo strumento urbanistico vigente – si sostiene nella petizione – può prevedere nella zona riclassificata R2 la presenza di questa importante struttura ricettiva non solo per il paese di Marmore ma per la stessa città di Terni e per la regione Umbria.
Il campeggio – si legge ancora nella petizione – ha sempre fornito risposte importanti in termini di accoglienza e ricettività. Basta leggere le recensioni molto positive di tanti fruitori di questa struttura, moltissimi stranieri, presenti in questo luogo di villeggiatura da oltre 50 anni. La mancata riapertura della struttura ricettiva mette a rischio almeno 10 posti di lavoro che, seppure stagionali, sono di estrema importanza per chi viene utilizzato e impiegato, così come saranno penalizzati i fornitori. Da ultimo, ma non di secondaria importanza, sono le risorse che incamera il Comune per l’affitto della struttura e le tasse di soggiorno.
Chiediamo inoltre che vengano ripristinate le panche di legno e i relativi caminetti nella zona a ridosso del sentiero 5, dove negli anni la presenza dei fruitori e dei turisti , aveva portato benefici anche alle altre attività presenti all’interno del parco dei Campacci”.
Petizione sottoscritta da oltre 250 persone.
Non è la prima di petizione con la stessa richiesta. La scorsa estate, una simile petizione fu sottoscritta da 20 attività commerciali della zona.
Marmore: il campeggio resti dov’è , 20 attività commerciali scrivono al sindaco di Terni
E c’è pure chi minaccia azioni di protesta.